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Natura e ambiente Startup e innovazione

Evja e Idromeccanica Lucchini insieme per vincere la sfida del cambiamento climatico con l’intelligenza artificiale

Una innovativa serra pilota
Idromeccanica Lucchini ed Evja hanno realizzato una innovativa serra che permette ai potenziali clienti di vedere direttamente le funzionalità del prodotto e l’intelligenza artificiale al lavoro. Questo banco di prova è capace di dimostrare l’efficacia del sistema OPI e di presentare agli agricoltori sia la funzionalità dei sensori per l’acquisizione dei dati, che i modelli predittivi applicabili ai diversi tipi di coltura. Oltre a delle serre dotate di tutti i sistemi calibrati sulle specifiche esigenze del cliente e che rientrano negli investimenti per “industria 4.0”, Idromeccanica Lucchini ed Evja forniscono una stretta consulenza per il trasferimento tecnologico, per la formazione del personale e per l’implementazione del sistema.
La collaborazione tra Idromeccanica Lucchini ed Evja è in continuo sviluppo per mantenere processi di innovazione attivi, con continue e nuove proposte senza mai sedersi sugli allori.

Cosa è Evja
Evja è una realtà all’avanguardia con sede a Napoli e a Wageningen Paesi Bassi. Evja ha realizzato OPI, sistema di Supporto Decisionale di ultima generazione e brevettato dall’ufficio Italiano Brevetti e Marchi, che integra in un’unica piattaforma Cloud le moderne tecnologie dell’Intelligenza Artificiale, delle Big Data Analysis e dell’Internet of Things (IoT). La piattaforma del sistema è ottimizzata per l’elaborazione dei dati acquisiti in serre orticole e la conseguente esecuzione in tempo reale di avanzati modelli agro-climatici e  predittivi di specifiche fitopatologie e fisiopatie,  calibrati per specifiche colture. OPI è utilizzabile sia per colture integrate sia biologiche. Evja, spiccatamente orientata all’innovazione, mantiene processi di ricerca continua in collaborazione con università ed istituti quali: l’Università degli Studi di Napoli Federico II, l’Università di Pisa, l’Università di Almeria, il CNR e il CREA.

La collaborazione con Idromeccanica Lucchini

L’incontro tra le due aziende è finalizzato a sviluppare serre 4.0 dotate di tecnologie innovative, che uniscano le novità portate da Idromeccanica Lucchini in fatto di meccanica e impianti e quelle hardware e software portate da Evja. L’integrazione delle due expertise avvia un processo di miglioramento nella gestione:
materiali delle serre perché consente un monitoraggio preciso dello stato del materiale plastico 
- uso della fonte di luce naturale 
impianto di irrigazione
 Una serra che contribuisce a realizzare le irrinunciabili trasformazioni dei sistemi di produzione a supporto della necessaria intensificazione produttiva richiesta dalla crescente domanda di prodotti agricoli nel mondo.

Intelligenza artificiale e Sensori

Alla base del sistema integrato di Idromeccanica Lucchini ed Evja c’è un attento monitoraggio delle colture fornito da una fitta rete di sensori. Lo studio ha interessato diversi tipi di coltura e ambienti differenti con peculiarità climatiche diverse tra loro per fornire una ampia ed esaustiva analisi dei dati. Mentre altre realtà si affacciano per la prima volta a questo tipo di analisi, il sistema OPI è già estremamente evoluto e si avvale di una complessa ed efficace intelligenza artificiale. Grazie all’analisi dei dati e allo sviluppo dei modelli predittivi, è possibile stabilire le migliori pratiche per ogni tipo di coltivazione, in ogni ambiente, su qualunque supporto e con qualunque clima. I dati rilevati evidenziano il raggiungimento di importanti obiettivi quali:
1.      aumento della produzione
2.      risparmio di energia,
3.      limitazione del consumo di acqua
4.      ottimizzazione del suolo
5.      minore utilizzo di agrofarmaci.
Questa specificità rende il sistema adatto anche all’agricoltura biologica. La tecnologia proposta non è rigida e schematica, ma è capace di adattarsi alle diverse esigenze e di fornire risposte chiare a seconda delle necessità specifiche del cliente, sia per quel che riguarda la tipologia di serre e di strumenti necessari per la coltura, sia per identificare i modelli eco-prevedibili già implementati e calibrati per i vari mercati. Il sistema permette anche la possibilità di misurare e quantificare i risultati ottenuti.

Un mercato vasto e internazionale
L’esperienza acquisita da Idromeccanica Lucchini e Evja in diversi contesti internazionali permette al sistema di funzionare a qualunque latitudine, in qualunque ambiente e di essere ottimizzato sulle esigenze di qualunque cliente, sia esso il piccolo agricoltore o la grande azienda produttiva. I progetti sviluppati fino a questo momento sono partiti dal bacino del Mediterraneo e si sono allargati anche oltreoceano. In particolare le nazioni interessate dal sistema OPI sono Italia, Spagna, Olanda, Messico, Sudafrica e Bangladesh, mentre un nuovo progetto è in corso d’opera in Qatar.

   Contatti:
Matteo Lucchini:
Idromeccanica Lucchini Spa
Tel. 0376 846604
matteo@lucchiniidromeccanica.it
 
 Davide Parisi:
EVJA Srl
Tel. 081 006 3832
davide.parisi@evja.eu
Architettura e design Economia e finanza Natura e ambiente

Anche il divano è ecosostenibile grazie alla “Pelle di Cactus”

Si parla di moda attraverso il mobile imbottito e oggi giorno si fa molta attenzione a quello che può essere la storia di un azienda, la storia di un amico o di un parente. Quello che invece si è voluto esprimere quest'anno, in occasione del Salone Internazione del Mobile di Milano, è la storia che c'è dietro ogni creazione, con una grande novità. La novità sta proprio nella pelle che riveste il divano, una pelle non come le altre, ma una vera e propria pelle vegana, prodotta dal cactus. Il cactus è un biomateriale, in tema con quello che è il principale topic di quest'anno... "la sostenibilità".

Questa pelle vegana è prodotta dal cactus, un materiale che nonostante la sua origine vegetale non perde resistenza, durevolezza nel tempo ed è molto soffice al tatto. Mantiene freschezza anche alla sensazione sulla pelle nel momento in cui ci si è seduti sopra, non non crea disagio alla persona ed è caratterizzata da un profumo gradevole proprio perché prodotta da una pianta.

La novità vera, è che per la prima volta è stata utilizzata nell'arredo, lavorata e cucita presso gli stabilimenti della Nicola Quinto Italia a Matera per rivestire un Divano. Questa interessante proposta green è stata presentata in occasione del Salone Internazionale del mobile 2022, con la speranza che ancora una volta, le creazioni e l'inventiva Italiana siano tra le prime al mondo. 

A questo proposito, i commenti fatti in occasione delle varie interviste, dal direttore generale dell'azienda Anna Teresa Cerabona, la quale si è espressa innanzitutto ringraziando l'organizzazione del salone del Mobile "Siamo orgogliosi ed emozionati di vedere l'Italia, tra le prime eccellenze al mondo in arte e design, centrare un intero evento su una tematica così importante. Il nostro impegno primario, sarà quello di trasmettere le stesse emozioni alle nuove generazioni, che già oggi, meglio di noi direi, comprendono l'importanza dell'ecosostenibilità. La Nicolaquinto è stata una protagonista in fiera in tal senso con questa novità, ma è doveroso specificare che la Pelle di Cactus è portavoce di un intero progetto, Green Consciousness, che prevede inoltre l’utilizzo di Tessuti Riciclati, di varia origine, plastica, vetro o tessuto stessi, e di materiali di produzione alternativi, come la fibra di mais, canapa e bambù. L’impegno sarà costante e comprenderà l’ottimizzazione e la semplificazione dei processi produttivi quanto più possibile.  Ci piace pensare che per avere un divano in pelle in casa, non dovrà più essere necessario sacrificare animali ma semplicemente piantare una distesa di cactus."

La Nicolaquinto nasce da un’intuizione e dalla creatività di un giovane imprenditore lucano desideroso di creare un prodotto che racchiudesse nella sua interezza il vero Made in Italy. La cura dei dettagli, l’attenzione verso le esigenze del cliente, l’approccio onesto verso questi, hanno consentito, fin da subito, di delineare l’immagine di un brand giovane, elegante, fortemente legato all’esperienza della tradizione; un brand a cui affidarsi e su cui poter riporre totale fiducia.  Da 10 anni nel settore del mobile imbottito, Nicolaquinto è un brand che offre al mercato un prodotto di qualità, realizzato con i migliori materiali e secondo l’arte e le antiche tecniche artigianali, atti a garantirne comodità e resistenza nel tempo.  “Esperti in eleganza e portatori dell’Italianità nel mondo” è la nostra mission. Contribuire all’espansione del Made in Italy quale eccellenza della creatività e della maestria, sempre attenta all’alta qualità in sincronia con l’eleganza e la raffinatezza.  L’azienda basa la propria crescita su un solido lavoro di squadra. Ogni elemento, con la propria esperienza e le proprie conoscenze, contribuisce ogni giorno alla realizzazione di un progetto, di quello che fu inizialmente un sogno e che nel tempo è diventato una stabile realtà. La squadra è riuscita a preservare la propria autenticità rimanendo concentrata sugli obiettivi e non perdendo di vista la forte etica professionale che la contraddistingue. Un concentrato di menti libere aperte al continuo interscambio di esperienze, all’innovazione e alla continua formazione, guidate da un’attenta pianificazione e analisi delle esigenze aziendali. L’insieme di tutto questo ha dato vita ad una proposta poliedrica e versatile, che soddisfa ogni tipo di richiesta e che permette, insieme all’ampia scelta di tessuti, pelli e accessori, di rendere unico ogni realizzazione; la personalizzazione diventa un Must.L’azienda è alla continua ricerca di concrete collaborazioni, di veri partner che condividano i nostri valori e con cui instaurare solide relazioni fiduciarie, condividendo obiettivi duraturi nel tempo.
Natura e ambiente

Siccità: 5 consigli dell’esperto per salvare orto e giardino

Quest'anno la situazione siccità è drammatica e con il caldo di luglio e agosto c'è il rischio concreto di veder seccare orto e giardino.

In molte zone d'Italia i comuni stanno emettendo ordinanze per risparmiare l'acqua della rete idrica, anche a costo di limitare la possibilità di utilizzo di acqua per il giardinaggio. Molte amministrazioni vietano totalmente di bagnare l'orto nelle ore diurne, con multe salate ai trasgressori.

Per fare l'orto in estate è necessario irrigare e non tutti hanno la fortuna di avere un pozzo o cisterne di raccolta sufficientemente capienti. Si tratta di un problema che riguarda migliaia di persone, l'orto è un passatempo diffuso, e non dimentichiamo che è anche fonte di sussistenza per molte famiglie.

Orto Da Coltivare è la maggior community italiana sul tema della coltivazione biologica, su Facebook il gruppo coinvolge 250.000 appassionati di orto e sono arrivate centinaia di post e commenti con preoccupazioni legate alla mancanza di acqua. Molti coltivatori hanno esaurito le riserve delle cisterne che usano ogni anno, altri vivono in comuni che hanno emesso ordinanze con divieto di bagnare.

Matteo Cereda, fondatore di  Orto Da Coltivare, ha scritto 5 semplici consigli per salvare l'orto dalla siccità.

1 - Raccogliere acqua piovana. Anche se i temporali estivi non risolveranno i problemi attuali possono rovesciare grandi quantità d'acqua in poco tempo, è importante farsi trovare preparati e sfruttare ogni tettoia con grondaie per riempire cisterne e bidoni.

2 - L'acqua si può riciclare. Quella che usiamo per lavare la verdura, facendo un primo sciacquo dei piatti senza detersivi, l'acqua di cottura di pasta e verdura (non salandola), l'acqua che viene fatta scorrere per la doccia, aspettando che si scaldi. Basta qualche bacinella o catino per ottenere acqua che altrimenti andrebbe nello scarico.

3 - Bisogna irrigare nelle ore giuste. Per evitare inutili evaporazioni si deve bagnare la sera oppure la mattina presto. Sempre per diminuire l'evaporazione è meglio direzionare l'acqua al terreno e non bagnare le foglie delle piante. Da questo punto di vista è ideale il sistema di irrigazione a goccia, fare un impianto per l'orto non è difficile.

4 - Ombreggiare. Usare teli ombreggianti o coltivare al parziale riparo di alberi può essere positivo in piena estate. Le piante dell'orto hanno bisogno di sole, ma a volte nelle ore centrali della giornata è bene limitarlo.

5 - La pacciamatura (coprire il suolo intorno alle piante con paglia, fieno, erba, foglie o appositi teli) permette un enorme risparmio di acqua. Nel taglio prato il sistema mulching è da preferire al taglio erba con raccolta.
Natura e ambiente Scienza e tecnologia

La sostenibilità dei fanghi biologici in agricoltura nell’era dell’economia circolare e della resilienza

Le ultime crisi globali, da quella finanziaria del 2008 a quella pandemica del 2020-2021, ma soprattutto l’attuale conflitto russo-ucraino, ripropongono infatti con forza all’attenzione dell’opinione pubblica e dei decisori di tutto il mondo il tema dell’autosufficienza alimentare, intesa come autonomia e controllo nazionale delle risorse. Il tema ha profonde implicazioni economiche, politiche e sociali, ma anche di sostenibilità e responsabilità ambientali.

In questo scenario così complesso ed in rapida evoluzione, il costante progresso scientifico ha per di più portato ad una maggiore attenzione per i potenziali effetti tossicologici derivanti dall’impiego in agricoltura di matrici fertilizzanti al fine di garantire il corretto recupero di nutrienti e sostanza organica in una logica di promozione dell’economia circolare in agricoltura. Nonostante tali matrici fertilizzanti impiegate vengano già oggi sottoposte, costantemente, ad analisi di laboratorio, al fine di valutare il rispetto dei limiti di concentrazione delle sostanze inquinanti, così come previsto dalla normativa vigente, la ricerca condotta nell’ambito del progetto BIOMASS-Hub, si presenta come la prima ricerca scientifica che valuta l’effetto eco-tossicologico di un ampio ventaglio di matrici, comunemente utilizzate sui suoli, come fertilizzati organici, urea, compost da umido, digestati zootecnici e da fanghi, reflui suini, gesso di defecazione, Fango R10.

Lo studio si inserisce appunto nel più ampio progetto BiomassHub - BIOMetano per unA Società Sostenibile: sviluppo di un Laboratorio Italiano di Circular Economy dal biometano, uno dei 33 progetti ad altissimo tasso d’innovazione vincitori del bando di Regione Lombardia “Call Hub Ricerca e Innovazione” che prevede la creazione di una bioraffineria per la produzione integrata di biocombustibili, biometano, energia, fertilizzanti e biomateriali.  Un concreto esempio di HUB Tecnologico Integrato, in cui soggetti pubblico-privati con know-how, expertise e tecnologie complementari tra loro e che possono assicurare forti ricadute sul piano economico/sociale/ambientale, collaborano per la creazione e lo sviluppo di impianti tecnologici e biotecnologici altamente evoluti e competitivi, valorizzando il biometano e gli scarti della sua produzione in un’ottica di economia circolare.

L’incontro, moderato da Jacopo Giliberto – il Sole 24 ORE, ha previsto una sessione introduttiva dedicata alle politiche regionali per la sostenibilità ambientale con l’Assessore all’Ambiente e Clima di Regione Lombardia – Raffaele Cattaneo, nonché la presentazione dei risultati della nuova campagna di controllo straordinaria sull’attività di recupero dei fanghi in agricoltura con Anna Betto – Dirigente del Settore Tutela Ambientale, Promozione del Territorio e Sostenibilità della Provincia di Pavia.

A seguire la divulgazione degli esiti dell’importante Studio sull’eco-tossicità di suoli fertilizzati e relative matrici a confronto con il Prof. Marco Guida Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II che nel merito ha dichiarato : “Alla luce dei dati biologici ed eco-tossicologici ottenuti con le sperimentazioni effettuate presso il nostro dipartimento, si può affermare che l’utilizzo delle matrici fertilizzanti di origine biologica possono considerarsi, alle concentrazioni d’uso applicate, al di sotto di un rischio ambientale apprezzabile.”

Chiude la prima parte del Convegno dedicato ai temi della sostenibilità dei fanghi biologici recuperati in agricoltura il Prof. Fabrizio Adani Professore Ordinario presso l’Università degli Studi di Milano che ha intrattenuto i convenuti sul tema Fanghi ed Economia Circolare. “ Il recupero dei nutrienti e della sostanza organica dalle biomasse è prioritario per la sostenibilità delle produzioni agricole e la sostituzione dei concimi chimici di sintesi, se avviene in un contesto di Economia Circolare, ovvero, di proposta di modelli che vadano oltre il semplice riciclo di materia”, dichiara Adani.  

La seconda sessione del Convegno è stata dedicata invece al confronto fra gli stakeholder e si è aperta con l’intervista del Professor Stefano Masini Capo Area Ambiente di Coldiretti e del Vice Presidente Nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna sui temi attualissimi dell’autonomia alimentare e dell’agricoltura circolare, per proseguire con il dialogo – opinioni a confronto - sulle tematiche più specifiche dell’ innovazione e della sostenibilità con la Coordinatrice  del Settore Acque di Utilitalia –  Tania Tellini, il Responsabile del Reparto Suolo e Rifiuti ISS Roma – Eleonora Beccaloni, il Dirigente ARPA Lombardia – Sergio Padovani, il Responsabile Scientifico di Legambiente Lombardia – Damiano Di Simine e Giuseppe Croce – Agronomo, cda Ordine degli Agronomi e Forestali della Lombardia.  

I promotori del Convegno Gianmaria Visconti, CEO del Gruppo Visconti e Francesco Natta, CEO Gruppo Neorisorse hanno dichiarato altresì: “L’importante contributo scientifico che è stato presentato oggi, frutto dello sforzo congiunto fra pubblico e privato, voluto fortemente in questi anni da Regione Lombardia, ha fatto più chiarezza sul tema della sostenibilità del recupero della sostanza organica nei suoli, di cui i fanghi biologici di depurazione sono ricchi. I cambiamenti climatici in atto e l’obbiettivo di una sempre più urgente autosufficienza alimentare e di materie prime, impongono una forte presa di coscienza dell’importanza di tale attività, che deve essere condotta con la massima cura ed attenzione, a vantaggio dell’intera collettività”.
Natura e ambiente

Vetoquinol lancia Felpreva®, il nuovo antiparassitario spot-on con efficacia trimestrale

Vetoquinol (quotata su Euronext Paris dal 2006 - simbolo: VETO) è orgogliosa di annunciare che da oggi Felpreva® è disponibile sul mercato veterinario in 5 nazioni tra cui Francia, Germania, Regno Unito, Austria e Italia.  Felpreva® è una svolta nella parassitologia degli animali da compagnia. È il primo spot-on antiparassitario specifico per gatti con un’efficacia fino a 13 settimane contro le tenie oltre ad altri endoparassiti (strongili polmonari, ancilostomi e ascaridi) ed ectoparassiti (pulci, zecche e acari) con una singola applicazione. È autorizzato per il trattamento di gatti con, o a rischio di, infestazioni/infezioni parassitarie miste.

I principi attivi ad ampio spettro di Felpreva® trattano: 
Endoparassiti: 
-    Nematodi intestinali: infestazione da Toxocara cati, Toxascaris leonina ze Ancylostoma tubaeforme
-    Strongili polmonari: infestazione da Aelurostrongylus abstrusus e Troglostrongylus brevior
-    Cestodi: infestazione da Dipylidium caninum e Taenia taeniaeformis
Ectoparassiti: 
-    Pulci (Ctenocephalides felis), zecche (Ixodes ricinus, Ixodes holocyclus) e infestazioni da acari (Otodectes cynotis), e per casi lievi o moderati di rogna notoedrica (causata da Notoedres cati). Può anche essere parte integrante del trattamento della dermatite allergica da pulci (DAP). 

Matthieu Frechin, CEO di Vetoquinol, ha affermato: “Il lancio di Felpreva® è un momento di vero orgoglio per Vetoquinol, che dimostra la nostra esperienza, passione e impegno per la continua innovazione nell’ambito della medicina veterinaria. In quanto prodotto formulato specificatamente per gatti, e con le esigenze di veterinari e proprietari al centro, ci aspettiamo che Felpreva® raggiunga il suo pieno potenziale nella protezione della salute dei gatti in tutto il mondo.”

Un recente sondaggio ha rivelato che ben il 44% dei proprietari di gatti viva un’esperienza negativa nell’applicare un antiparassitario al proprio felino.  Pertanto, ridurre la frequenza delle applicazioni, grazie a Felpreva®, diminuisce anche lo stress nell’interazione gatto-uomo portando a una migliore esperienza per entrambi, con il fine ultimo di aumentare l’aderenza al trattamento dei proprietari e, quindi, la protezione contro i parassiti per i gatti. 

Juliana Carrer, International Range Manager in Vetoquinol, e Medico Veterinario, sottolinea l’importanza della semplicità sia per i veterinari che per i proprietari di gatti. Afferma: “La necessità di un endectocida semplice e cat-friendly quale Felpreva® non è mai stata forte come oggi. Tutti i veterinari affrontano un numero sempre maggiore di pazienti felini, i cui proprietari faticano ad applicare i trattamenti. Siamo molto felici che Felpreva® possa facilitare le decisioni del veterinario, aumentare la compliance del proprietario e aiutare il gatto a vivere in salute.”


A proposito di Vetoquinol 
Vetoquinol è un'azienda leader mondiale nel settore della salute animale che produce farmaci veterinari e prodotti non medicinali per il settore degli Animali Produttori di Alimenti (bovini e suini) e Animali da Compagnia (cani e gatti). In qualità di azienda indipendente a conduzione familiare, focalizzata sui medicinali veterinari, Vetoquinol progetta, sviluppa e vende farmaci veterinari e prodotti non medicinali in Europa, in America e nella regione dell'Asia Pacifico. Sin dalla sua fondazione nel 1933, Vetoquinol ha perseguito una strategia che unisce innovazione e diversificazione geografica. La crescita ibrida del Gruppo è guidata dal rafforzamento del proprio portfolio prodotti abbinato ad acquisizioni in mercati ad alto potenziale di crescita. Vetoquinol impiega 2.540 persone al 30 settembre 2021.
Arte e cultura Natura e ambiente

La Mostra di Fotografia naturalistica di Vincenzo Cohen al Museo Civico di Rende (CS)

Imposing wilderness, mostra di fotografia naturalistica a cura di R. Sottile, raccoglie 25 grandi fotografie realizzate tra il 2013 e il 2019 in diverse regioni del continente africano. L'esposizione si articola secondo una narrazione visiva di sequenze in progressione con una focalizzazione sul paesaggio e sulla fauna selvatica del deserto (tra le fotografie esposte sono presenti aree soggette a tutela del patrimonio ambientale, specie minacciate e in via d'estinzione).

La mostra racconta l'emozione di esplorare paesaggi di rara bellezza, dove la visione dello spazio è influenzata da differenti percezioni sensoriali. Il titolo fa riferimento al deserto dell'immaginario collettivo, quello che spaventa, ma anche affascina per il suo potere evocativo. Strade che attraversano lande desolate ricorrono frequentemente come simbolo di connessione tra l'uomo e la natura. Esse assurgono a simbolo di resilienza collettiva e di spirito di addattamento umano, tuttavia rappresentano anche il segno dell'azione trasformativa dell'uomo che cambia significativamente il paesaggio influendo conseguentemente sulla sopravvivenza delle specie viventi. La mostra offre anche spunti sulla preservazione del paesaggio naturale e sull'impatto che le attività umane hanno sugli ecosistemi e le biodiversità. La complessità delle forme viventi e l'interazione tra queste ultime e il territorio, evidenzia l'importanza di azioni conservative da parte dell'uomo finalizzate al ristabilimento dell'equilibrio biologico. I deserti stanno gradualmente trasformandosi in spazi metafisici, privi di forme di vita a causa del progressivo avanzamento dei fenomeni del surriscaldamento e della desertificazione. Circa il 75% della superficie terrestre è infatti oggi interessata dalla desertificazione.

Tale fenomeno dipende da una serie di fattori (assenza di metodi eco-sostenibili, impoverimento dei terreni e della vegetazione, utilizzo di forme di energia ricavate da combustibili fossili, sfruttamento di fondali marini, deforestazione, avanzamento di incendi, ecc.) che influiscono sull'ecosistema attraverso il rilascio di quantità di CO2 nell'atmosfera e contribuiscono all'intensificazione del cambiamento climatico. Surriscaldamento e desertificazione non interessano esclusivamente l'Africa ma i cosidetti hotspots (punti caldi), tra cui gran parte delle aree del Sud Italia. L'importanza di interventi sulle cause dell'impatto ambientale dipende dalla consapevolezza collettiva e impone grandi responsabilità di fronte al futuro del nostro pianeta.
Motori Natura e ambiente Scienza e tecnologia Viaggi e tempo libero

Ricarica auto elettrica nei Camping e Village: Nasce una guida a cura di camping.it

Sempre più persone scelgono di optare per un veicolo ibrido o elettrico, anche per andare in Vacanza. Questo aspetto non è rimasto inosservato da molte strutture ricettive tra i quali, in particolare, Camping e Villaggi, tradizionalmente legati a politiche Green e di sostenibilità ambientale.

L’attenzione costante verso l’ampliamento e la qualità dei servizi offerti che ormai da anni contraddistingue gran parte del mondo delle vacanze all’aria aperta ha coinvolto anche la sfera dell’ “elettrico”, spingendo gli imprenditori di questo settore ad inserire all’interno delle proprie strutture Colonnine di Ricarica per Auto Elettriche. Un aspetto estremamente apprezzato dai molti ospiti interessati che hanno percepito un aumento del valore dei servizi offerti (d’altro canto la qualità emerge spesso dai dettagli e dall’attenta analisi delle esigenze dei propri ospiti).

Fino ad oggi non era per l’Utente “facile” fare una ricerca che permettesse di avere una panoramica completa e aggiornata di tutte quei Camping che offrissero questo servizio. L’esigenza di questa sorta di “filtro” per la ricerca dell’Utente è stata accolta da Camping.it, portale punto di riferimento per tutti gli utenti alla ricerca della struttura ideale nella quale trascorrere una vacanza plein air, che ha attuato un’attenta ricerca al fine di fornire un elenco dettagliato e costantemente aggiornato tramite il quale cercare e contattare tutte quelle strutture che forniscono il servizio di ricarica per auto elettriche.

https://www.camping.it/it/ricarica-auto-elettrica/

L’elenco fornisce inoltre per ogni struttura importanti dettagli come Tipologia, Potenza, Numero di Prese, Limitazioni, Possibilità di Ricarica nelle vicinanze.. utili per organizzare al meglio la propria Vacanza.

L’Auto Elettrica non è dunque un problema per la propria vacanza.. basta sapere dove andare!
Moda e lifestyle Natura e ambiente

Festa della mamma 2022: le idee regalo di 3Bee per preservare la biodiversità e proteggere le api

Quest’anno la festa della mamma cade l’8 maggio, la seconda domenica di maggio. Come di tradizione, inizia già la corsa al regalo perfetto per festeggiare la nostra (o le nostre) mamma. Da piccoli, questo era il momento in cui a scuola o all’asilo si iniziava a preparare il pensierino per la propria mamma, magari un disegno o un lavoretto fatto a mano. Le tematiche legate alla tutela dell’ambiente sono sempre più attuali e sentite: sempre più persone, nella ricerca dei regali, desiderano coniugare l’attenzione per la natura con un regalo strepitoso e assolutamente inaspettato. 

Regala l’adozione di un alveare 3Bee e il suo miele
Grazie alla tecnologia 3Bee, ogni adozione di alveare consente di proteggere da 1000 fino a 10 mila api e produrre fino a 5kg di miele. Per un anno intero, ogni giorno, si potrà seguire direttamente dall’app di 3Bee tutti i parametri vitali delle api, leggere aggiornamenti regolari, guardare foto e video registrati in apiario direttamente dall’apicoltore. Dal calmo inverno alla turbolenta primavera, fino alla calda estate e alla progressiva ritirata autunnale l’apicoltore farà conoscere da vicino ai propri adottatori il super organismo alveare e tutte le meraviglie del mondo delle api. 
Regalare un alveare 3Bee è semplicissimo. Sul sito di 3Bee.com è possibile scegliere l’apicoltore, l’alveare e, a seconda dell’ambiente in cui le api sono stanziate, selezionare la fioritura da impollinare e quindi il miele da gustare. Con l’adozione si riceve il certificato di adozione personalizzato e le credenziali per accedere all’app 3Bee, dove monitorare 24/7 a distanza il proprio alveare per un anno intero. Questo consente di instaurare un rapporto diretto tra apicoltore locale e consumatore finale.  Al termine della stagione apistica, sempre nel rispetto dei tempi di produzione delle api, si riceve direttamente a casa, un barattolo del miele scelto e prodotto dalle api dell’alveare adottato.  Un miele 100% made in Italy e proveniente da filiera controllata. Sono oltre 40 le varietà di miele presenti sul sito: dal classico miele di millefiori e castagno fino ai mieli rari come il miele di ailanto e di rododendro. Adotta un alveare 3Bee è quindi un regalo attento all’ambiente, che permette di sostenere realtà apistiche italiane virtuose e le loro api, sorprendente e che dura nel tempo.
Scopri di più su www.3bee.com/regala-un-alveare/

Regala una Polly, l’ape gentile
Polly House è una casetta per impollinatori selvatici da installare in giardino o sul balcone di casa. La casetta, costruita grazie al lavoro di una cooperativa di ragazzi diversamente abili, può essere acquistata da sola o provvista di 25 bozzoli di Osmia Rufa. Una volta schiusi, daranno vita ad api solitarie che si occuperanno dell’impollinazione di piante e fiori di giardini, balconi e prati. La casetta sarà il loro rifugio, dove deporranno le uova che diventeranno a loro volta nuove api. Creando un rifugio sicuro per questi impollinatori si da una mano a loro e alla biodiversità che ci circonda.
Polly è un progetto con un duplice obiettivo. Da una parte, 3Bee vuole creare impatto ambientale, contribuendo attivamente alla protezione e al popolamento delle api solitarie, insetti impollinatori fondamentali per il nostro ecosistema. Dall’altra, la startup vuole creare impatto sociale attraverso la collaborazione con la Cooperativa Andirivieni di ragazzi diversamenti abili. Scopri di più qui: https://www.mypolly.it/


Sostenibilità e attenzione per l’ambiente, gli apicoltori e le api
Questi due progetti dal forte impatto ambientale e sociale derivano da 3Bee, la startup che pone l’ape al centro e che è nata con  l’obiettivo di proteggere gli insetti impollinatori con la tecnologia. Dall’anno della sua fondazione, nel 2017, 3Bee ha dotato quasi 2 mila apicoltori della sua tecnologia innovativa permettendo loro di intervenire in modo rapido e mirato sulle api, preservandone la salute e limitando la moria. In particolare, sono i sensori bio-mimetici installati nell’alveare che permettono di monitorare spettro sonoro, temperatura interna ed esterna, umidità e peso. I dati vengono inviati sull’app 3Bee consultabile in qualsiasi momento non solo dagli apicoltori che se ne prendono cura ogni giorno, ma anche da tutti coloro che decideranno di adottare uno o più alveari.  Sostenere il prezioso lavoro degli apicoltori locali,  diffondere consapevolezza sull’importante ruolo delle api per la biodiversità e affiancare all’impatto ambientale quello sociale sono i valori che guidano da sempre 3Bee. 



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3Bee
3Bee è la startup agri-tech fondata nel 2017 da Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti per proteggere le api e migliorarne la qualità di vita. La startup ha sviluppato HiveTech, un alveare 4.0 che consiste in una rete di sensori IoT, i quali, posizionati all’interno dell’alveare, monitorano il benessere delle api permettendo agli apicoltori di ridurre i trattamenti, diminuire le visite nell’apiario. Dalla sua nascita 3Bee ha sviluppato una rete di oltre 3.000 apicoltori in tutta Italia in cui ha installato i propri sensori e ha dato vita all’iniziativa “Adotta un Alveare” dedicata a privati e imprese. Per queste ultime ha ideato un programma di Sostenibilità ed Educazione ambientale e sociale - Pollinate the Planet - che dal suo lancio ha permesso di proteggere 150 milioni di api. www.3bee.com
Economia e finanza Motori Natura e ambiente Startup e innovazione

+25% di aziende scelgono lo sharing come misura di welfare aziendale

Il pendolarismo pre e post-Covid
Prima della crisi sanitaria, circa 30 milioni di italiani si spostavano almeno cinque volte a settimana, il 68% per motivazioni lavorative. La regione con il più alto tasso di spostamenti è la Lombardia, in cui nel 2020 si è registrata una media di 5,6 milioni di pendolari. Osservando le singole città, Roma ha il più alto numero di persone che si mettono in viaggio quotidianamente per lavoro o studio. Nella Capitale i pendolari erano infatti più di 1,5 milioni (Istat, 2021). Con la pandemia, e un conseguente aumento del lavoro agile, i movimenti sul territorio nazionale si sono notevolmente ridotti. A fine 2021, i dati Istat mostrano che il 25% dei pendolari italiani ha diminuito i propri spostamenti casa-lavoro, addirittura azzerato per il 10% degli intervistati.

Cosa aspettarsi dall’imminente fine dello stato di emergenza? L'auspicio delle parti sociali è una nuova formula di lavoro ibrida, burocraticamente snella, che preveda l’alternanza tra smart working e ufficio. Certo è che i pendolari non vogliono tornare allo scenario pre-covid: 4 su 5 non è intenzionato a viaggiare sui mezzi pubblici tutti i giorni (Ipsos, 2021). Tra le ragioni principali non sono solo un modello di lavoro sempre più flessibile, ma anche l'evitare assembramenti (48%) e soluzioni più sicure (27%) (Moovit, 2021).

Oltre al ricorso del mezzo privato, i cittadini (35%) si dichiarano più propensi alla sharing mobility, sia come unica modalità, che come parte di spostamenti multimodali. Tra le motivazioni non solo l’impatto ambientale (50%), ma soprattutto evitare traffico e muoversi più velocemente (55%) (YouGov, 2021). In questo panorama, sono sempre più le aziende italiane (+25% rispetto al 2018) che scelgono soluzioni di mobilità condivisa come parte del proprio piano welfare (Università Cattolica del Sacro Cuore, 2020). Un esempio è l’iniziativa di Cooltra, il principale fornitore in Italia di soluzioni di mobilità sostenibile su due ruote, che ha sviluppato negli anni una linea di business dedicata alle aziende che include sia sharing per i dipendenti, che credito per il noleggio di scooter elettrici. 

L’ingresso del telelavoro e del lavoro ibrido è stato affiancato da nuove forme di mobilità e nuovi bisogni. I lavoratori oggi più che mai scelgono un’azienda che possa offrire loro un maggior work-life balance, flessibilità oraria e benefit” spiega Lorenzo Spanò, B2B Regional Manager Italy di Cooltra. “Offrire ai propri dipendenti soluzioni di welfare che includono il noleggio o lo sharing di scooter elettrici ha diversi benefici: nessun problema con le zone a traffico limitato, nessuna attesa per i mezzi pubblici o code nel traffico, senza parlare dei costi di gran lunga minori rispetto ad altre forme di mobilità o del rimborso carburante.

Le soluzioni di Cooltra
Cooltra non solo è il leader nel mercato italiano nel settore dello scooter sharing, ma negli anni ha anche sviluppato servizi di mobilità sostenibile per aziende. Il segmento B2B, offre infatti la possibilità sia di noleggiare veicoli a due ruote tramite Credit Sale, sia di godere di una tariffa flat per il servizio di scooter sharing per dipendenti.
Nel primo caso, l’azienda può acquistare del credito per noleggiare scooter che Cooltra suddivide poi in pacchetti di diverso valore, secondo le necessità dell’azienda stessa. In questo modo, si ottengono dei codici sconto che le imprese possono offrire ai dipendenti e ai clienti per noleggiare scooter elettrici gratuitamente o con uno sconto del 30%, a seconda della quantità di credito acquistata. Sono sempre più le aziende che scelgono questa soluzione come benefit di mobilità per dipendenti o come regalo per i loro clienti, tra cui Huawei, Mango e il gruppo assicurativo AXA.

La seconda opzione, invece, riguarda soluzioni di mobilità condivisa e sostenibile per dipendenti di imprese. Acquistando abbonamenti con tariffe forfettarie, le aziende possono offrire ai loro dipendenti minuti giornalieri gratuiti di scooter sharing per facilitare il pendolarismo e proporre alternative sostenibili. Tale servizio è disponibile sia a Milano che a Roma con tariffe mensili flat che corrispondono ad un saldo giornaliero compreso tra 17 a 35 minuti al giorno per dipendente. Tra le diverse imprese che hanno scelto di includere tale soluzione nel loro piano welfare, vi è Enel che ha già permesso a 232 lavoratori di Roma e Milano di muoversi nel traffico cittadino con scooter Cooltra ecologici.

 “La sostenibilità richiede un approccio a 360°, che parte dalla modifica di piccole abitudini. Il semplice recarsi a lavoro con uno scooter elettrico in sharing, permette un risparmio annuale di circa 500 kg di Co2” conclude Lorenzo Spanò “E sono fiero di vedere sempre più aziende che non solo ottimizzano la propria produzione o l’impiantistica, ma scelgono anche scooter elettrici come parte del loro impegno per un pianeta più pulito.” 


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Cooltra
Cooltra nasce nel 2006 a Barcellona con l'obiettivo di offrire servizi di mobilità sostenibile su due ruote, sia ai turisti che ai residenti. In pochi anni Cooltra ha sperimentato un'importante espansione, passando da 50 scooter a una flotta di oltre 16.000 veicoli (di cui il 65% elettrici), più di 100 punti di noleggio in Europa e uno staff di 400 dipendenti. Al noleggio a breve e lungo termine per privati, partite iva e PMI, si affiancano oggi servizi di noleggio e gestione flotte per aziende e Pubbliche Amministrazioni.Cooltra, prima azienda della green sharing mobility, è oggi il player di riferimento nell'ambito dello scooter sharing elettrico in Europa con una presenza in 7 città.

Per maggiori informazioni visita: https://www.cooltra.com/it/
Contatti stampa comunicazione@cooltra.com
Natura e ambiente

Utilizza gratis le banche dati agrofarmaci BDF, integrate con i disciplinari regionali

Un concreto e decisivo supporto all’Agricoltura Italiana, questo sono diventate nel tempo le banche dati agrofarmaci sviluppate da BDF. Il team guidato da Marco Borroni risponde puntualmente alle esigenze di tutti gli operatori e i professionisti che operano nel settore agricolo.

Quali agrofarmaci possono essere utilizzati sulle diverse colture? La legislazione è soggetta a continue modifiche, sia per quanto riguarda l’autorizzazione nazionale dei prodotti fitosanitari, sia per le norme regionali che possono imporre limitazioni diverse tra una regione e l'altra. Alle banche dati BDF, disponibili anche in versione Cloud, oggi si aggiungono i Disciplinari di Produzione Integrata che forniscono ogni tipo di informazione utile per agricoltori e tecnici che privilegiano l’uso di attività che garantiscano un minor impatto ambientale, una riduzione dell’immissione nell’ambiente di sostanze chimiche, assicurando così una maggiore sostenibilità dell’agricoltura.

L'operatore e il professionista che vogliano produrre nel pieno rispetto della normativa necessitano di uno strumento informativo semplice e pratico che permetta loro di orientarsi nella scelta del prodotto più idoneo per difendere le proprie colture dalle diverse avversità. Ecco perché BDF, la piattaforma italiana costantemente aggiornata sugli agrofarmaci è diventata il punto di riferimento principale nel panorama agricolo italiano. Un supporto concreto.

Le banche dati BDF sono un contenitore di informazioni che riguardano i prodotti fitosanitari autorizzati in Italia per la difesa integrata e la difesa biologica delle colture. Di ogni prodotto sono riportati:
• composizione e altri dati anagrafici;
• colture autorizzate e intervalli di sicurezza;
• dosi e modalità di impiego;
• autorizzazioni specifiche a livello regionale.

Le banche dati permettono di effettuare numerosi ed utilissimi filtri come ad esempio la ricerca per coltura e avversità che consente di ottenere indicazioni precise su come combattere la malattia o l’infestazione rilevata, ma è anche possibile ricercare per sostanza attiva, nome commerciale, meccanismo d’azione, tossicità, scadenze di commercio e utilizzo dei prodotti revocati, fino all’ammissibilità o meno nell’agricoltura biologica. Come anticipato, nel 2022 BDF si completa dedicando un nuovo modulo a tutti gli operatori che aderiscono al sistema di Produzione Integrata volontaria. Per produzione integrata si intende quel sistema di produzione agroalimentare che utilizza metodi, mezzi produttivi e di difesa dalle avversità, volti a ridurre al minimo l’uso delle sostanze chimiche di sintesi e a razionalizzare la fertilizzazione, nel rispetto dei principi ecologici, economici e tossicologici. La produzione integrata volontaria, attuabile mediante la certificazione SQNPI, è un sistema che comprende norme tecniche regionali specifiche per ciascuna coltura con prescrizioni obbligatorie che limitano nella scelta dei prodotti fitosanitari e vincolano nel numero massimo dei trattamenti. Ecco perché consultarle in formato digitale attraverso la piattaforma BDF diventa praticamente indispensabile.

Ogni professionista può scegliere l’area di suo interesse e attivare la prova gratuita, completa, senza impegno, senza obbligo di inserire strumenti di pagamento. Basterà compilare un modulo e la promozione si attiverà regalando 10 giorni di uso gratuito della banca dati BDF unita ai disciplinari di produzione integrata.
Se vuoi testare la comodità e la completezza di BDF, approfitta ora di questa possibilità: attraverso il sito www.bdfsrl.it puoi richiedere l’iscrizione e la prova gratuita per dieci giorni.