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ECO STORE RE-FORESTA PER M’ILLUMINO DI MENO 2020

Eco Store, la catena italiana di negozi in franchising specializzata nella vendita di consumabili re-use per stampanti, scende in campo anche quest’anno per “M’illumino di meno”, la più grande campagna radiofonica di sensibilizzazione sulla razionalizzazione dei consumi energetici e sugli stili di vita sostenibili, ideata dalla trasmissione Caterpillar di Radio2.  

Eco Store, avendo nel proprio DNA il riutilizzo e la riduzione dello spreco nel rispetto della conservazione ambientale, ha accolto l’invito del programma radiofonico e, in occasione del 6 marzo, pianterà 300 alberi di cacao in Camerun in collaborazione con Treedom, piattaforma web che permette di piantare un albero a distanza e di seguirne la crescita online.

I 300 alberi, uno per ogni negozio della catena, formeranno una foresta che ha preso il nome di ECO STORE RE-FORESTA. Questi alberi, oltre ad assorbire fino a 16.500 kg di CO2* – una quantità che sarebbe in grado di riempire ben 126.923 palloni da basket – porteranno benefici alla comunità locale, sia in termini di sviluppo economico, grazie ai suoi frutti e ai prodotti derivati dalla loro trasformazione, sia a livello di protezione ambientale.

Il sostegno di Eco Store alla Giornata “M’Illumino di Meno” non si ferma qui. Forte della sua capillarità, il 6 marzo Eco Store estenderà l’invito alla piantumazione ai Clienti di tutta Italia e Svizzera. L’azione richiesta sarà quella di piantare un piccolo albero, o anche più semplicemente una spezia o pianta aromatica, utilizzando come primo vaso la confezione re-use delle cartucce Eco Store. Questa confezione, chiamata ReSpack, è fatta al 100% di carta riciclata pressata e si presta perfettamente per un primo approccio al mondo del giardinaggio.

Per accettare l’invito di Eco Store non serve il pollice verde, ma solo pochi strumenti e la voglia di mettersi in gioco. Una volta messa la pianta nel contenitore ReSpack, per partecipare all’iniziativa basterà farle una foto e pubblicarla sulla pagina Facebook @EcoStoreSrl con gli hashtag #repianta #respack #milluminodimeno.

Si tratta di un gesto simbolico che invita a riflettere su quanto sia urgente e importante “re-forestare” il nostro pianeta e che per dar vita a delle foreste a volte basta partire da qualcosa di molto semplice, come piantare un seme.

Per approfondimenti: https://www.ecostore.it/ecosostenibile/reforesta-300-alberi-per-pianeta/    

* Dati forniti da Google Public Data

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About Eco Store


Eco Store è la catena di 300 negozi in franchising presente in Italia e Svizzera specializzata nella vendita di consumabili re-use per stampanti, in particolare di rigenerati e compatibili garantiti dal suo stesso marchio.

Viene fondata nel 2001 a Milano con l’obiettivo di offrire ai propri clienti un’alternativa ai prodotti originali che sia di qualità, realizzata nel rispetto dell’ambiente ed economicamente conveniente.

L’offerta Eco Store comprende cartucce ink-jet re-use, toner, carte fotografiche e carte speciali. Dal 2008 inoltre, grazie a Ink Evolution, una speciale tecnologia brevettata Eco Store, nei punti vendita è possibile ricaricare professionalmente la propria cartuccia vuota in pochi minuti, riducendo inutili sprechi e dando nuova vita alla cartuccia che altrimenti verrebbe buttata.

“Re-Use is the future” è il motto dell’azienda e tutti i progetti che nascono in Eco Store vengono pensati e realizzati proprio seguendo questa semplice regola. Ogni giorno Eco Store scende in campo con i propri Clienti per alimentare un circolo virtuoso di lotta allo spreco.

Esemplificazione del valore re-use è il pack delle cartucce Ink-Jet Eco Store, realizzato al 100% con fibra di cartone pressato riciclato. Se riportato in negozio, il contenitore “ReSpack” viene riutilizzato per il confezionamento di altre cartucce Eco Store, riducendo così la produzione di rifiuti e lo spreco.


Per maggiori informazioni


ECO STORE SRL
Via Legnano 20, Muggiò
Tel. +39 039 3300955

Federica Gerardi     

mailto: federica.gerardi@ecostore.it | staff@ecostore.it
Moda e stili di vita Viaggi e tempo libero

I nuovi prodotti per un’ospitalità eco-friendly

FIRENZE – Offrire agli ospiti degli alberghi, sempre più attenti all’ambiente, prodotti di cortesia ecosostenibili, escludendo l’utilizzo della plastica. È l’obiettivo che si è posta Fas Italia, azienda di prodotti cortesia per hotel, B&B e agriturismi, con il lancio della nuova linea Bioamenities.  

Si tratta di prodotti cortesia ecosostenibili, realizzati in amido vegetale e quindi biodegradabili e compostabili, che escludono l’utilizzo della plastica. Una novità per andare incontro alle attuali esigenze di rispetto dell’ambiente da parte degli ospiti e degli albergatori attenti a questo tema.  La necessità di porre un freno all’inquinamento e alla produzione di rifiuti, e di plastica in particolare, per la salvaguardia dell’ambiente e della salute degli esseri viventi è infatti un impegno non più prorogabile dal quale anche le strutture ricettive non possono esimersi.

La nuova gamma di prodotti Bioamenities propone una serie di accessori realizzati in bioplastica 100% vegetale e confezionati singolarmente con bustine biodegradabili. Il kit cortesia ecocompatibile si adatta perfettamente agli elementi per doccia e bagno già presenti in struttura e comprende: cuffia per doccia biodegradabile, set vanity, set denti composto da spazzolino da denti con bustina e manico biodegradabile e sacchetto biancheria sporca, realizzati in bioplastica vegetale e confezionati singolarmente con bustine biodegradabili. 

Anche per la doccia, Fas Italia ha trovato una soluzione innovativa che consente l’eliminazione dei flaconcini monodose in plastica nonché dei dispenser. È lo shampoo-doccia solido, un pratico panetto monouso, confezionato in carta. Un unico prodotto per l’igiene del corpo, mani e dei capelli, fatto con estratti naturali dalle molteplici proprietà benefiche.   

Da un lato, quindi, la riduzione dei rifiuti, a tutto vantaggio dell’ambiente, dall’altro la possibilità per gli ospiti di scegliere un soggiorno a basso impatto ambientale ma anche di utilizzare prodotti naturali e con effetti benefici.  In un periodo storico in cui la sensibilità ai temi ambientali è crescente, Fas Italia è consapevole che la nuova sfida a tutela dell’ambiente e a vantaggio della salute passa anche dal ripensare il business in termini di ecosostenibilità. E sente l’esigenza di dare il proprio contributo affinché il settore ospitalità riduca il più possibile il proprio impatto ambientale e orienti le persone verso stili di vita più sostenibili.       

Per ulteriori informazioni:
Fas Italia srl - Firenze www.linea-cortesia.it
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Le donne, l’arte, la conquista dei propri diritti. Alla biennale internazionale Di Carta Papermade le opere di artiste che sognano un mondo libero

La mostra Di Carta/Papermade, biennale internazionale di opere di carta, aperta fino al 13 Aprile 2020 a Palazzo Fogazzaro di Schio (Vicenza), ospitale opere di ottanta artisti provenienti da tutto il mondo, anche da Paesi in cui la condizione femminile presenta ancora forti criticità. Il titolo di questa edizione “Le cose non necessarie fanno bello il mondo” è un invito alla riflessione sul ruolo della bellezza nella vita umana e insieme un omaggio all’artista Raul Meel che ha donato al Comune di Schio il suo ricco repertorio di opere (122 libri d’artista e 14 stampa d’arte) che costituiscono l’archivio permanente dell’artista.

La curatrice Valeria Bertesina ha selezionato fra gli ottanta artisti partecipanti, ben trenta artiste, perché crede che le donne possano portare un importante contributo al mondo dell’arte, non solo sul piano espressivo ma anche su quello umano. Le opere delle artiste invitate raccontano vite diverse, sogni, percorsi, le accomuna la voglia di esprimere la propria sensibilità, il proprio bagaglio di esperienze, la propria cultura, il desiderio di libertà. “L'emancipazione femminile è un fattore decisivo nella costruzione di una vita qualitativamente migliore” affermava il filosofo Herbet Marcuse.

Fra le artiste che partecipano alla mostra, ne abbiamo scelte quattro: vivono in luoghi e contesti molto diversi, unite dal desiderio di esprimersi liberamente e di aiutare altre donne a trovare la propria identità. Le avvicina anche una grande attenzione ai temi del sociale, alla resilienza, all’accettazione dell’altro.

Anish Tabaree, iraniana, esprime attraverso i disegni presentati alla mostra Di Carta/Papermade, la sofferenza di una donna giovane e bella, costretta a vivere in casa per il viso deturpato a causa di un incidente. Divorziata, vive la propria emarginazione in un paese come l’Iran dove le donne vedono i propri diritti calpestati e sono oggetto di discriminazioni e pregiudizi. Dopo il divorzio si è rifugiata negli affetti familiari, in quella famiglia che la comprende e la protegge. Tanta la voglia di libertà, di evadere da un ambiente soffocante, sogna di trasferirsi presto in Italia. I suoi disegni, a volte inquietanti, mettono in mostra volti deturpati coperti da veli, che fanno intravedere le vistose ferite. Il repertorio si arricchisce di fantasiose creature ispirate alla mitologia classica, che si avvinghiano, si attorcigliano, oppure ruderi, rovine, siti archeologici. Realizzati con tecniche miste, i disegni sono caratterizzati da colori molto contrastanti come il rosso e il blu.

Farhana Jesmin vive in Bangladesh. Solare, giovane, dinamica, vive la sua quotidianità avvolta negli abiti tradizionali che porta disinvoltamente, con il viso truccato sapientemente, lo sguardo intelligente e fiducioso. Farhana si è imposta in famiglia per poter frequentare gli studi artistici. Nel suo paese le donne che hanno la possibilità di studiare, frequentano corsi per diventare insegnanti o infermiere, le più fortunate possono intraprendere la carriera di medico. Sostenuta dal marito che ne condivide le idee, Farhana aiuta le donne ad uscire dall’ambiente angusto e ristretto delle mura domestiche, ad esprimere la propria creatività. Ha fondato inoltre la scuola Art for Kids perché crede che l’arte e la cultura possano cambiare e migliorare la società, partendo dall’infanzia. Come artista ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti in occasione di mostre e competizioni internazionali a cui partecipa abitualmente. Grazie al confronto ed allo scambio che intesse a livello internazionale, Farhana riesce ad essere un’artista “ fuori dal coro” staccandosi dalle espressioni artistiche più tradizionali che ancora imperano nel suo paese. Alla biennale Di carta/Papermade partecipa con un’opera composta di quattro grandi stampe xilografiche realizzate in più matrici. Vi sono rappresentati scorci del suo lussureggiante e luminoso giardino: la luce mette in risalto i colori della natura ed i riflessi sull’acqua della zampillante fontana.

Micaela Trocello, argentina, è una giovane printmaker. Attivista femminista, coraggiosa perché la repressione in Argentina verso questi movimenti è molto violenta, spesso, infatti durante le manifestazioni pubbliche, le donne vengono arrestate anche se si tratta di proteste pacifiche. Nonostante le grandi battaglie, in Argentina la donna è ancora oggi vittima di soprusi. Il femminismo ne è una conseguenza poiché malgrado alcuni diritti ottenuti, ancora oggi non è possibile parlare di uguaglianza sociale, economica, politica. Artista e docente, Micaela pone sempre l’attenzione ai temi legati all’emancipazione femminile, viaggia molto portando queste tematiche fuori del suo paese. Attraverso l’arte ha trovato la possibilità di far parlare dei ruoli di genere e denunciare le discriminazioni che ancora oggi la donna è costretta a subire nel suo paese. Tutte le sue opere traggono ispirazione da questi temi: la storia della rivoluzione in Argentina, la condizione femminile oggi, omaggio alle donne eroiche del passato.

Bianca Severijns, nata in Olanda, attualmente vive a Telaviv. L’artista che ha raggiunto una notorietà internazionale come paper making continua ad esplorare nuovi linguaggi espressivi della carta, che non ha mai usato come supporto per disegnare o dipingere, ma come materia da trattare, modellare, scolpire. Bianca trasforma la carta in un intricato e complesso lavoro, sempre unico, dal forte impatto visivo.All'inizio è stata la natura ad offrirle gli spunti per le sue originali opere, ma poi hanno preso il sopravvento i temi legati alla condizione umana come quella degli emigranti, a cui si ispirano i suoi mantelli-scultura che tendono ad accogliere, avvolgere, proteggere, ricreando il senso dell’intimità della casa. Per Bianca le storie dei migranti aiutano a farci apprezzare ciò che si possiede come la sicurezza, la dignità, le pari opportunità o la libertà,non dando nulla per scontato.  

Orari:
venerdì 16-19 sabato e domenica
10.00 – 12,30 / 16-19
per le scuole e gruppi anche dal lunedì al venerdì mattina in orari da concordare.  

Biglietto d'ingresso:
biglietto intero € 6,00 ridotto (residenti a Schio, giovani fino ai 25 anni, gruppi minimo 15 persone)
€ 3,00 gratuito bambini fino a 10 anni  

Scuole:
ingresso gratuito (con 2 accompagnatori per classe)
Visite guidate €3.00 a studente – insegnanti e accompagnatori gratuito  

Visite guidate comprensive di biglietto d'ingresso:
intero € 8,00
ridotto € 5,00
gratuito € 3,00

Informazioni Servizio Cultura: tel. 0445.691343

Facebook: DiCarta/Papermade.BiennaleInternazionalediOpere

LINK PER LE FOTO 
https://we.tl/t-sUFuGJxgWr
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A Malpensa si vola con l’arte digitale nella storia di Milano

MILANO MALPENSA - Ogni viaggio è un’esperienza unica ed emozionante e a renderla ancora più memorabile sono anche i luoghi di passaggio, sempre più attenti ai viaggiatori. All’interno dell'aeroporto di Malpensa dal 18 dicembre per tre mesi, fino al 31 marzo 2020, si può vivere un momento magico, di pura arte digitale.

Il progetto Stream Machine Milano, realizzato dallo studio di Milano Streamcolors all’interno della rassegna NICE TO MEET YOU carata da MEET Centro di Cultura Digitale e promossa da SEA Aeroporti, permette a chi attraversa la Soglia Magica, ovvero la Porta di Milano a Malpensa (Terminal 1), di potersi fermare un attimo ad ammirare la Milano che cambia. Su un grande schermo (oltre 12 metri) prende vita un’installazione interattiva con immagini di grande impatto emotivo dal 1744 ai giorni nostri dei luoghi e temi simbolo di Milano: il Duomo, la Galleria Vittorio Emanuele, la Scala, i Navigli, il Castello, i trasporti e lo skyline. 

È il racconto della storia della città che, prima attraverso quadri, poi foto in bianco e nero e poi a colori, si evolve in opere di arte digitale contemporanea. Attraverso un controller con joystick e pulsanti tipici dei cabinati dei videogiochi degli anni ‘80, è proprio il visitatore a poter trasformare le 21 immagini iniziali in arte astratta grazie al ai Giganti, sculture digitali tridimensionali che caratterizzano da 20 anni i lavori degli Streamcolors.  L’installazione rientra a pieno nella poetica dello studio che passa attraverso lo sviluppo dei propri strumenti digitali (software) per coinvolgere direttamente lo spettatore e fa parte del filone dei progetti realizzati negli ultimi anni, anche al di fuori dei confini nazionali, con Stream Machine, il sistema d’arte generativa ideato da Streamcolors. 

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Stream Machine Milano - racconta Giacomo Giannella direttore artistico di Streamcolors - permette agli spettatori di co-creare visioni surreali astratte e infinite andando alla ricerca dell’incanto. È la possibilità di prendere in prestito l’arte dei quadri e delle fotografie per proiettare Milano in un futuro immaginifico con l’occhio digitale della macchina e il gusto estetico di ogni persona. Un invito a un viaggio con occhi nuovi dentro Milano grazie all’arte digitale”.

STREAMCOLORS  - Streamcolors è lo studio di arte digitale fondato a Milano da Giacomo Giannella e Giuliana Geronimo sulla base della loro decennale esperienza maturata, il primo, nella direzione artistica per videogiochi e la seconda nella comunicazione del patrimonio culturale con le nuove tecnologie.  Dopo gli studi classici, quando nel 1999 si iscrivono all’università, Giacomo e Giuliana, una coppia nella vita e nel lavoro, iniziano a sperimentare un uso differente, creativo, dei tradizionali software di grafica e modellazione 3d come strumenti per creare un nuovo linguaggio visivo unendo, alla sperimentazione tecnologica, lo studio di Lacan e Jung, l’estetica di Goethe e la teoria dell’inconscio di Freud. Nascono così i Giganti, sculture digitali tridimensionali che caratterizzano la loro firma artistica, e l’esigenza di programmare i propri strumenti software (tool digitali) per garantire, all’interno di regole e dinamiche da loro studiate, un processo solo parzialmente controllato in cui l’inaspettato e la sorpresa giocano un ruolo importante.  Hanno realizzato diverse videoinstallazioni e negli ultimi anni si sono specializzati nello sviluppo software real time su Unreal Engine, il motore grafico di Epic Games (un colosso mondiale diventato famoso ultimamente anche ai non addetti ai lavori per aver realizzato Fortnite, un videogioco che sta spopolando fra i ragazzi di tutto il mondo) venendo riconosciuti, a livello internazionale, come pionieri nell'aver portato l'uso dell'Unreal fuori dal campo gaming per creare installazioni artistiche interattive con il loro software Stream Machine. Stream Machine è un sistema d’arte generativa basato sui Giganti per dare alle persone la possibilità, attraverso un touch screen o dei controller joystick, di co-creare arte astratta rielaborando foto e video.

Immagini, video e ulteriori informazioni sono disponibili sul sito: http://streamcolors.com/portfolio/

STREAMCOLORS: I PRIMI ARTISTI DELLA RASSEGNA “NICE TO MEET YOU” CURATA DA MEET E PROMOSSA DA SEA - Promossa da  SEA Milan Airports  e curata da MEET, la rassegna Nice to MEET you, nata per accogliere i passeggeri in transito da Malpensa con il meglio della creatività digitale italiana, invita a “incontrare” una nuova Milano su un ledwall di oltre 12 metri all’interno della “Porta di Milano” del Terminal 1. Nel presentare a un pubblico internazionale il meglio dell’arte digitale italiana, Nice to MEET you proietta Milano nel circuito delle metropoli creative globali: una città dinamica e in divenire, che parla con i linguaggi contemporanei e sperimenta nuovi immaginari urbani. Con cadenza trimestrale, si alterneranno le opere di vari artisti selezionati, fino alla fine del 2021.

CONTATTI
Giuliana Geronimo Tel. +39 0245381024 M. +39 3391268833   STREAMCOLORS via Vincenzo Vela, 8 20133 Milano http://streamcolors.com/en/portfolio/
Moda e stili di vita

Biografie, nuova collezione FW20: dal 20 febbraio in Via Forcella 9A a Milano

Da giovedì 20 a lunedì 24 Febbraio
presso lo showroom di Via Forcella 9A a Milano
BIOGRAFIE, nuovo brand italiano di moda donna ecosostenibile
presenta la Collezione “Limited Edition” Autunno Inverno 2020-21.

Le nuove creazioni, per l’autunno inverno, sono un tributo alla morbidezza più sofisticata ed alla vitalità contagiosa delle nuove tendenze. La collezione esplora la sensibilità tattile del cashmere organico, (filato certificato GOT) e la praticità del merinos extrafine australiano organico (certificato RWS). Biografie e molti gli altri marchi di moda hanno puntato su capi evergreen che un po’ tutte noi donne conserviamo nel guardaroba, ma reinterpretati in chiave più creativa e innovativa. La combinazione dei colori, tutti naturali o tinta nude, rimanda al calore della casa e al clima positivo degli anni più ottimistici, come quelli del miracolo economico.

La parola d’ordine per il prossimo anno è comunque “monocromo”. Color block da capo a piedi, accessori e calzature comprese. C’è chi sta bene nel rosso sgargiante come quello di Emporio Armani e chi, invece, punta su colori più freddi e giochi di sovrapposizioni dell’azzurrino come da Max Mara. Se il total look monocromatico in tonalità forti e spiccate invece vi spaventa, potete sempre puntare su nuance calde e neutre, come quelle proposte da Biografie. A completare il mood della collezione, un accenno di righe, per evadere con stile dalla rigidità dell’inverno.

Link: http://www.biografie.shop/
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Kaki&Me: hybrid-shop, fucina di idee, canale di espressione. Una fabbrica di buone idee.

Da un’idea di Claudia Mencarelli, giovanissima imprenditrice anconetana, nel 2010 viene inaugurato l’e-commerce di abbigliamento Kakifashion.com ma negli anni si evolve in qualcosa di più. Alla vendita online viene affiancata quella diretta, nel 2012, con l’apertura del primo punto vendita a Chiaravalle (AN), per poter far dialogare in una lingua comune la vendita diretta in negozio con quella in rete. 

Claudia ha un’idea fissa in mente: “Il futuro sarà on-line ma a vincere saranno i negozi che riusciranno a mantenere un contatto umano con il cliente.  Il concetto di retail va rivoluzionato ma non dobbiamo perdere la componente umana.” Il punto vendita a cui pensa è ibrido, racchiude la facilità di utenza di un e-commerce, la scelta di un grande store ma anche l’esperienza di acquisto e la qualità del servizio che solo un piccolo negozio può offrire. Il primo negozio, 65 mq di passione e carattere, è infatti un ambiente caldo dal gusto retró e un pò underground ma è presente on-line già da anni. Il locale è un vecchio piccolo magazzino abbandonato che viene ristrutturato con l’intento di trasformare il “vecchio” in “vissuto”.

Negli anni il locale, l’arredamento, il gusto e i brand proposti si evolvono e si trasformano. Il team si allarga e la piccola azienda, in costante crescita, investe in nuove funzionalità nel portale on-line e nella comunicazione, soprattutto social. Marketing, pubblicità, comunicazione e social-selling diventano caratteristiche fondamentali del progetto, tanto quanto la scelta dei capi proposti e la ricerca del prodotto.

In pochi anni si moltiplica il seguito di follower nei principali canali social (oggi circa 80.000) sia a livello locale che nazionale.  Nel 2016 viene effettuato un restyling del progetto e-commerce e nasce Kakiandme.com, affiancato ad un blog: Kakiandme.blog.

Anche per la vendita al pubblico diretta però, un contenitore più grande e adatto alle nuove esigenze, diventa una necessità.  Il 25 Febbraio 2017 il punto vendita si trasferisce e inaugura Kaki&Me in un locale che comprende non più solo spazio vendita ma anche un bar (perché tra la prova di un vestito e l’altro, un caffè è sempre gradito), uno studio fotografico in cui vengono realizzati gli shooting per il materiale interno all’azienda ma anche disponibile al pubblico o come spazio co-working e gli uffici e-commerce.

C’è di più: la proposta merceologica si allarga e vengono inseriti anche corner dedicati a: oggettistica, home-decor e giocattoli (principalmente educativi e di ispirazione montessoriana). Un progetto e uno spazio cuciti su misura delle passioni e inclinazioni di Claudia, che vuole raccontare al suo pubblico e ai suoi clienti la sua vita e il suo percorso, dentro e fuori il negozio. Design, moda, fotografia e comunicazione: questi gli argomenti principali. 

Kaki&Me è un concept-store, una fucina di idee e un canale di espressione, oltre che un punto vendita. Una fabbrica di buone idee. Ma non ci si ferma qui perché il prossimo progetto prevederà far diventare il concept store  un hybrid-shop: nel prossimo mese verrà attivato un servizio di consulenza di shopping personalizzata on-line, con un operatore specializzato dedicato che risponderà direttamente in video-chiamata o live chat, permettendo ai clienti di entrare in negozio, anche da lontano. La moda fa l’occhiolino alla tecnologia e all’innovazione da Kaki&Me. Lo shopping non è solo scelta del capo ma diventa un’esperienza positiva e gratificante. Si acquista on-line senza rinunciare alle “chiacchiere da camerino”, si ha a disposizione un’ampia scelta senza correre il rischio di perdersi nel mare di offerte, si può contare sul consiglio di personale qualificato pur acquistando a prezzi competitivi.

“Non di abiti ma di gentilezza, abbiamo bisogno.” Dice Claudia “Un giorno la bimba di una nostra cliente ci ha portato in negozio un disegno del nostro logo. Era emozionantissima e aveva chiesto alla mamma di poterci fare quel regalo, perché in negozio si era tanto divertita. Alla vista del disegno mi sono commossa e la mamma mi ha detto “Venendo qui ci siamo sentite a casa. Ci avete regalato un momento così piacevole che ricambiare con un piccolo pensiero ci sembra il minimo”. Questo i colossi del web non possono offrirtelo. Un sorriso, una parola gentile, la credibilità di una commessa esperta, on-line non puoi trovarla. Almeno non fino ad ora. É così che ho sempre immaginato e avrei voluto il mio negozio. Un luogo di confronto e scambio, prima che un luogo di acquisto. Un posto soprattutto in cui sentirsi a casa, in cui ricevere uno scambio umano.”
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Sesso e giochi di coppia, Gigolò sempre più richiesti

Molte le coppie che sfuggono alla routine quotidiana ingaggiando un professionista. Ecco perché succede.   Il nemico che ogni coppia rifugge? La quotidianità. Un problema che finisce per riversarsi anche nella sfera sessuale e che, quando interviene, può mettere i due partner in crisi.   
La soluzione che sempre più spesso viene adottata? L’invito a letto di una terza persona. Chi? Un gigolò professionista. Una figura in passato associata esclusivamente all’accompagnamento di donne, che ora diviene uno strumento utilizzato per appagare istinti e ravvivare la vita di coppia.

Il mercato del sesso in Italia arriva a 3,9 miliardi Il mercato del sesso in Italia è florido (un giro d'affari da 3,9 miliardi) e non conosce crisi. Anche in un periodo non certo positivo per l'economia tricolore, il fatturato di questo settore è cresciuto del 25,4%, con un aumento degli operatori del 28% (fonte Codacons). Molte donne, ma anche uomini, hanno scelto di entrare nel mondo del sesso a pagamento diventando gigolò. Uno di questi è Kris, uno dei gigolò per coppie più richiesti d’Italia. 

Il parere di Kris, uno dei gigolò più richiesti d'Italia. 
Kris ha una storia del tutto particolare. Nasce come esperto in digital audio technology, realizzando diverse colonne sonore per film e videogiochi. Dal 2006 al 2008 lavora fra Montreal e New York, spostandosi lentamente dal mondo della musica a quello del marketing. L'anno successivo torna in Italia e per anni collabora con diverse agenzie pubblicitarie di Roma e Milano .  

La svolta è del 2015. Kris conosce una ragazza con cui inizia una tumultuosa relazione e che un giorno gli confessa di essere un'escort di lusso. Sarà lei ad introdurlo nel mondo degli accompagnatori per donne professionisti e ad ispirare il suo primo libro, il romanzo “Cento Rose”, firmato con lo pseudonimo di Luca Loisi.    Da 'semplice' accompagnatore, Kris si specializza diventando gigolò per coppie. Oltre 150 quelle incontrate in poco più di tre a nni.

Tante avventure collezionate, alcune delle quali finite nel libro “Fantasie di Coppie- Come Viverle ed Essere Felici”, manuale scritto con l’obiettivo di offrire un percorso che possa permettere alle coppie di vivere in armonia le proprie trasgressioni e in cui mette a frutto sia l'esperienza sul campo che quella nello studio (al suo attivo ha master e certificazioni in terapia di coppia)  

Kris spiega come la scelta di invitare una terza persona è spesso molto sofferta per uno dei due membri della coppia.   “Non sempre entrambi sono d’accordo con l’ingaggio di un gigolò per coppie. C’è bisogno quindi innanzitutto di mettersi in sintonia con le aspettative di tutti e due, tranquillizzare quando necessario, far capire a Lui che sono un supporto e non un competitor che cerca di ‘rubare’ la compagna”, spiega Kris.    

Ma perché viene scelto un gigolò professionista, al quale corrispondere un ingaggio, e non una persona qualunque, conosciuta magari all’interno di un locale, o più semplicemente un amico?  
“C’è spesso da fare una sorta di lavoro psicologico a monte, senza il quale un’esperienza piacevole rischia di essere rovinata. Proprio questo è il motivo per cui le coppie preferiscono andare sul sicuro ingaggiando un professionista, non affidandosi, cioè, a un individuo qualunque che finirebbe, inevitabilmente, per travolgere e mandare all’aria i desideri, piuttosto che assecondarli”.  

In linea generale emerge, anche dalle parole di Kris, una sempre maggiore tendenza delle coppie a voler sfuggire alle convenzioni sociali e ai tabù.  Sì al "threesome" dunque, purché sicuro e affidato alla cura di una figura specifica: “il gigolò per coppia, sottolinea ancora Kris  “un professionista destinato ad acquisire la sua unicità e la sua esclusività, differenziandosi quindi dal gigolò classico e a diventare sempre più centrale nel divertimento di coppia”.
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Sgarbi e la critica all'”artista delle donne” Matteo Fieno

Torino - È ancora una volta Vittorio Sgarbi, uno dei più noti critici d'arte italiana, uno dei più attenti osservatori di ciò che la contemporaneità artistica produce, a sigillare con una personale nota critica, la pittura di Matteo Fieno, artista delle donne.  

Sgarbi celebra a suo modo l'artista piemontese, regalando pensieri e suggestioni che diventano un tributo ancora prima che all'arte, alle donne stesse. 

Non è la prima volta che il Prof. Sgarbi incontra Fieno: dalla selezione alla Pro Biennale, al premio Caravaggio fino alla Biennale Milano, il percorso artistico dell’artista delle donne ha già avuto modo di incrociare lo sguardo attento del critico ferrarese.

E non a caso le parole di Sgarbi sono quelle di un profondo conoscitore dell'arte di Fieno e dell'artista stesso. 

Nella pittura di Fieno “c'è che quel forte bisogno di indispensabilità, di  non gratuito" che Sgarbi riconosce essere una cifra esistenziale del pittore al di là di ciò che trova espressione, o meglio “impressione" nelle sue tele. 

E già, impressione. Perché – è lo stesso Sgarbi a sottolinearlo- in Fieno ricorre “l' "impressione" nel raffigurare la donna in una certa maniera, in relazione alla circostanza ambientale entro cui  agisce. Donne che però ci tiene a precisare Sgarbi, non vivono di sola dimensione fisica, tanto che la carnalità non è mai straboccante anche quando le fattezze sono morbide e tondeggianti.  

E non è mai cliché. Anzi. Piuttosto che un tributo all'ideale dell“eterno femminino" secondo Sgarbi, Fieno privilegia un'immagine più vicina e reale ritraendo donne che sono con ogni evidenza donne  spiccatamente moderne, figlie dell'era industriale. E anche in questo, si riconosce l'amore per la bellezza e il mistero unico delle donne che ha fin qui caratterizzato i quadri del pittore delle donne.  

E c'è un tema che il critico d'arte vuole affermare assieme agli altri. Quella di Fieno è arte pura, capace di essere un linguaggio mai univoco nella lettura che se ne può dare al punto che, a proposito delle didascalie con le quali il pittore è solito accompagnare le sue opere, appare sorprendente rendersi conto di quanto quegli spunti e quegli intenti possano essere ininfluenti ai fini della nostra percezione delle opere. 

E di questo scambio reciproco di sensazioni e immagini, Sgarbi ne è fortemente convinto, tanto che, pur riconoscendo a Fieno la capacità di rappresentare la donna come poche artiste saprebbero fare, riconosce anche che quelle donne diventano “le nostre donne”, di chi le guarda. Sarà perché le pose delle donne di Fieno sono pose ordinarie capaci di donare agli occhi molto più di quanto si creda, perché “meno materia pittorica differenziata si offre alla vista più si è liberi”. Liberi di intrecciare le proprie esistenze, le proprie esperienze con quelle delle donne che si hanno davanti. Liberi di immaginare e di concentrarsi in modo esclusivo sulle donne. 

E in tutto questo, nella sua pittura, nel suo modo unico di dare vita alla donna sulle proprie tele, Fieno esprime non solo un gesto artistico – apparentemente tanto semplice quanto in realtà potente – ma anche un gesto di generosità estrema: avere avuto l'esperienza di essere espropriati delle proprie invenzioni mediante la soggettività altrui che, in poche parole, spiega Sgarbi, significa “essere riusciti ad aprirsi alle menti e agli occhi degli altri invece di tenerle relegate entro i confini ristretti del proprio io”.  

Ed è in questa trasposizione di ruoli che l’esperienza artistica accomuna il pittore e i suoi interpreti, per raggiungere un momento in cui quelle donne sembrano essere nate addirittura dalla mano di chi guarda, spogliando il pittore del suo ruolo di semplice autore, per farlo diventare una parte della sua stessa arte.
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Dooitu è pronta al lancio in piattaforma dei servizi innovativi che rivoluzioneranno il mercato del fai-da-te creativo.

Mai come negli ultimi anni il mercato del Do-it-yourself sta registrando trend di crescita costanti e considerevoli che si quantificano in un valore stimato di oltre 600 miliardi di euro (fonte EDRA European DIY-retail Association) dei quali ben il 15% è rappresentato dal fai da te creativo, dovuti al sempre maggior desiderio di distinguersi, di uscire dall’omologazione e riscoprire una libertà manuale in connotazione sociale eco sostenibile, trasferendo risorse dall’acquisto di prodotti delle grandi catene del consumismo alla creazione di oggetti unici ed originali.

Il modello di business verticale di Dooitu è caratterizzato dalla forte scalabilità ne sono prova le principali novità previste durante tutto il 2020; non solo l’internazionalizzazione, iniziando da Francia e Germania e successivamente negli altri paesi europei dove il mercato del fai-da-te è già attivo da più anni ma sempre alla ricerca di novità e Made in Italy; ma soprattutto lo sviluppo e l’innovazione della piattaforma, che sarà la prima in Europa a fornire la possibilità di trasformare l’esperienza di semplice acquisto on-line in una vera e propria occasione di scambio e business per far guadagnare gli hobbisti virtuosi.

Come spiega Paolo Barbone, CEO e founder Dooitu: “Il “fai da te” è una nicchia in forte crescita che si caratterizza per una clientela specifica, appassionata, esigente e desiderosa di fare community; dunque un mercato florido e difficilmente aggredibile da player “generalisti”. Il consolidamento di Dooitu passerà non solo dalla crescita e internazionalizzazione ma dal lancio di servizi innovativi a valore aggiunto che permetteranno a tutti i nostri utenti di guadagnare rispondendo quindi a una sempre più forte domanda, non solo in Italia ma in tutto il mondo, di creativi che fanno della propria arte e passione una vera opportunità. Il nostro modello di business e tutti i servizi a valore aggiunto, che al momento nessuna piattaforma come la nostra offre, ci permetteranno di aumentare la traction e la fidelizzazione contribuendo in modo decisivo a fare di Dooitu la piattaforma made in Italy leader per il DIY creativo in Europa e raggiungere nei prossimi cinque anni l’ambizioso traguardo di 20 milioni di fatturato.

Alla base del successo ottenuto fino ad ora ci sono da sottolineare anche gli accordi consolidati con produttori e fornitori qualificati e quelli in fase di chiusura con i più importanti brand del settore che rendono Dooitu il riferimento in un mercato di nicchia che i grandi e-commerce globali non possono adeguatamente servire ed essere gestita da un team giovane e dinamico altamente professionale, spinto dalla stessa passione verso la creatività e l’originalità, in grado di selezionare sempre i prodotti più innovativi sul mercato.

Questi sono solo alcuni dei fattori che hanno contribuito agli importanti risultati ottenuti fino ad oggi: ricavi in netta crescita in soli due anni pari a 702 mila euro, con un EBITDA del 17%, con previsione di chiusura del 2019 di circa 1 milione di euro e un EBITDA del 19%. Questi numeri rendono Dooitu un’azienda in pieno passaggio da startup a scaleup, in crescita esponenziale che ha portato a tagliare il traguardo di più 15.000 utenti registrati.

Fino al 15 gennaio 2020 sarà possibile investire nel progetto di Dooitu tramite la piattaforma di Mamacrowd e diventarne soci a tutti gli effetti, grazie ad un processo facile, completamente online e vigilato Consob. I fondi raccolti saranno utilizzati per rendere il progetto di crescita in essere per il 2020 più rapido e solido.

Cultura e spettacolo Moda e stili di vita

La danza in passerella: Come Carla Fracci (nel 1972 diventò MISS LADY ROMA) Flora Bellini, ballerina e modella diventa la MISS DANZA ITALIA FASHION 2019, Danza e Moda connubio perfetto


Come ben nota la notizia(oltre 20 testate hanno parlato dell'evento) si è conclusa a Roma la 2° Edizione del Concorso Miss e Mister Danza Italia  2019, nella cornice glam del parco di intrattenimento più ambito del momento nella Capitale: Cinecittà World, il parco di divertimento del Cinema e della Tv. Un grande successo non solo di pubblico ma anche mediatico per via del connubio tra la danza è la moda.Un format di concorso di danza unico al momento nel contesto dei numerosi concorsi di danza, perchè oltre a rivolgersi ad un pubblico ampio del mondo della danza, che vede in Italia circa 17.000 scuole di danza registrate con un giro di circa 1.400.000 ballerini, e un pubblico di fans ed interessati di circa 4 milioni persone, il concorso Miss e Mister Danza ha la peculiarità, che lo contraddistingue da tutti gli altri concorsi, quello di abbinarsi alla moda.In giro ci sono pochi concorsi di moda e il fatto che nel concorso di Miss e Mister Danza Italia (www.missemisterdanza.com) esiste il percorso fashion che può aprire ai ballerini percorsi alternativi o arricchire il loro curriculum, e dare al mondo della moda nuove volti e modelli per il loro percorso formativo e disciplina.   "La danza e la moda definiscono i corpi e attraverso la disciplina insegnano ad appropriarsene". Grazie al portamento della danza i ballerini sono infatti già pronti per le sfilate come lo dimostrano d’altronde le sfilate di moda dove eccellono in passerella ballerini e danzatori, come anche nei videospot più conosciuti del momento realizzati tutti con l’ausilio della danza. Miss e Mister Danza Italia  si può definire come La danza che sfila sul red carpet.L’ingegnosa idea appartiene al ballerino, coreografo e produttore  Klajdi Selimi, un volto storico di “Amici” e della scuderia di Maria De Filippi, che ogni anno sforna talenti veri per il mercato dell’intrattenimento e dello spettacolo italiano, lui stesso stilista e figlio di un noto stilisto. Concorrente storico di Amici a tutt’oggi rimane il concorrente più votato della storia del programma, visto che fu il più votato allievo della 4a edizione 2004-2005, per 11 settimane consecutive in classifica oltre che il più votato della storia del programma fino ad oggi. La giuria fashion era composta da: Christine Blackwood (stilista manager e organizzatrice sfilate della scuderia Accademia del Lusso di Milano), Nicola Vizzini, produttore TV, autore del format di successo Il Boss delle Pizze), Roberto Mercuri (cofounder di FashionLuxury.info). Per la prima volta è stato assegnato il premio MISS DANZA FASHION, Trofeo vinto da Flora Bellini, ballerina di danze caraibiche e ginnastica artistica con studi anche del teatro, e alcuni percorsi di successo a MISS ITALIA(è stata eletta Miss Italia Mascotte - premio equivalente al titolo di MISS ITALIA, fatto per le minorenne), e anche a BALLANDO ON THE ROAD con Milly Carlucci.  Di una bellezza disarmante, ispirata alla carriera di Carla Fracci che nel 1972 vinse il trofeo di Miss Lady Roma 1972 durante un gala in "Gattopardo Club di Roma,  Flora considera che la moda può arrichire il suo percorso professionale e carriera da ballerina, ecco perchè non perde un'occasione per partecipare a casting e provini per la moda non trascurando mai di vista il suo percorso da ballerina/ginnasta. 17 anni, nata a  Cupra Marittima (Ascoli Piceno), Marche, Flora Bellini pratica la ginnastica artistica da 12 anni, ballo caraibico e dembow da 5 anni e ha studiato teatro per 5 anni. Una ragazzina con tante esperienze e percorsi, ha vinto già vari titoli come per esempio anche MISS MOTORS. Ma Flora Bellini non si ferma qui: si prepara ad un carriera da modella affidando il suo management artistico nelle mani di Christine Blackwood - stilista di KK Production art design London ltd coorganizzatrice del CONCORSO MISS E MISTER DANZA ITALIA. La danza in passerella:  Un’esperienza positiva da ripetere ed ampliare nel tempo e che potrebbe sbarcare anche sui grandi schermi della TV come talent format, dove si è visto che la danza e la moda fanno share ad un pubblico trasversale.       Come Carla Fracci(Miss Lady Roma 1972) , Flora Bellini vince il primo trofeo MISS DANZA FASHION,  a Roma Cinecittà World. Danza e moda connubio perfetto

 https://www.danzapp.it/la-danza-in-passerella-la-prima-miss-danza-italia-fashion-2019/

https://www.instagram.com/flora.be/?hl=en

 Come ben nota la notizia(oltre 20 testate hanno parlato dell'evento) si è conclusa a Roma la 2° Edizione del Concorso Miss e Mister Danza Italia  2019, nella cornice glam del parco di intrattenimento più ambito del momento nella Capitale: Cinecittà World, il parco di divertimento del Cinema e della Tv.

Un grande successo non solo di pubblico ma anche mediatico per via del connubio tra la danza è la moda.

 Un format di concorso di danza unico al momento nel contesto dei numerosi concorsi di danza, perchè oltre a rivolgersi ad un pubblico ampio del mondo della danza, che vede in Italia circa 17.000 scuole di danza registrate con un giro di circa 1.400.000 ballerini, e un pubblico di fans ed interessati di circa 4 milioni persone, il concorso Miss e Mister Danza ha la peculiarità, che lo contraddistingue da tutti gli altri concorsi, quello di abbinarsi alla moda.

 In giro ci sono pochi concorsi di moda e il fatto che nel concorso di Miss e Mister Danza Italia (www.missemisterdanza.com) esiste il percorso fashion che può aprire ai ballerini percorsi alternativi o arricchire il loro curriculum, e dare al mondo della moda nuove volti e modelli per il loro percorso formativo e disciplina.

"La danza e la moda definiscono i corpi e attraverso la disciplina insegnano ad appropriarsene".

 Grazie al portamento della danza i ballerini sono infatti già pronti per le sfilate come lo dimostrano d’altronde le sfilate di moda dove eccellono in passerella ballerini e danzatori, come anche nei videospot più conosciuti del momento realizzati tutti con l’ausilio della danza.

Miss e Mister Danza Italia  si può definire come La danza che sfila sul red carpet.

 L’ingegnosa idea appartiene al ballerino, coreografo e produttore  Klajdi Selimi, un volto storico di “Amici” e della scuderia di Maria De Filippi, che ogni anno sforna talenti veri per il mercato dell’intrattenimento e dello spettacolo italiano, lui stesso stilista e figlio di un noto stilisto. Concorrente storico di Amici a tutt’oggi rimane il concorrente più votato della storia del programma, visto che fu il più votato allievo della 4a edizione 2004-2005, per 11 settimane consecutive in classifica oltre che il più votato della storia del programma fino ad oggi.

 La giuria fashion era composta da: Christine Blackwood (stilista manager e organizzatrice sfilate della scuderia Accademia del Lusso di Milano), Nicola Vizzini, produttore TV, autore del format di successo Il Boss delle Pizze), Roberto Mercuri (cofounder di FashionLuxury.info).

 Per la prima volta è stato assegnato il premio MISS DANZA FASHION, Trofeo vinto da Flora Bellini, ballerina di danze caraibiche e ginnastica artistica con studi anche del teatro, e alcuni percorsi di successo a MISS ITALIA(è stata eletta Miss Italia Mascotte - premio equivalente al titolo di MISS ITALIA, fatto per le minorenne), e anche a BALLANDO ON THE ROAD con Milly Carlucci.

  Di una bellezza disarmante, ispirata alla carriera di Carla Fracci che nel 1972 vinse il trofeo di Miss Lady Roma 1972 durante un gala in "Gattopardo Club di Roma,  Flora considera che la moda può arrichire il suo percorso professionale e carriera da ballerina, ecco perchè non perde un'occasione per partecipare a casting e provini per la moda non trascurando mai di vista il suo percorso da ballerina/ginnasta.











17 anni, nata a  Cupra Marittima (Ascoli Piceno), Marche, Flora Bellini pratica la ginnastica artistica da 12 anni, ballo caraibico e dembow da 5 anni e ha studiato teatro per 5 anni.
Una ragazzina con tante esperienze e percorsi, ha vinto già vari titoli come per esempio anche MISS MOTORS.
 Ma Flora Bellini non si ferma qui: si prepara ad un carriera da modella affidando il suo management artistico nelle mani di Christine Blackwood - stilista di KK Production art design London ltd coorganizzatrice del CONCORSO MISS E MISTER DANZA ITALIA.
La danza in passerella:  Un’esperienza positiva da ripetere ed ampliare nel tempo e che potrebbe sbarcare anche sui grandi schermi della TV come talent format, dove si è visto che la danza e la moda fanno share ad un pubblico trasversale.