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Il cinema dalla parte degli ultimi alla Biblioteca Europea di Roma

L’evento in questione è stata la presentazione del volume di Sergio Battista dal titolo che non nasconde misteri riguardo al suo contenuto, Il cinema dalla parte degli ultimi – uno sguardo etico, edito nel giugno del 2022 dalla casa editrice fiorentina Porto Seguro.  

Il volume, già alla sua seconda ristampa, durante il suo anno di vita ha collezionato importanti riconoscimenti in Premi letterari di rilevanza nazionale. Secondo classificato al Premio di Narrativa e Saggistica “Il Delfino” di Tirrenia, Premio Letteratura e Cinema al Concorso letterario “La Ginestra” di Firenze, finalista non vincitore nel Contropremio Carver con cerimonia di proclamazione nella prestigiosa cornice del Salone Internazionale del Libro di Torino nel maggio 2023.  

La presentazione che ha avuto luogo presso la Biblioteca Europea, davanti ad un pubblico attento e interessato, ha visto la partecipazione in qualità di relatore del regista Alessio Cremonini, che dopo una carriera di sceneggiatore per cinema e televisione è asceso alla notorietà con il bel film Sulla mia pelle che ripercorre gli ultimi sette giorni di vita di Stefano Cucchi.   Oltre all’esposizione dei capitoli del libro e soprattutto delle motivazioni che hanno spinto l’autore ad interessarsi alla tematica, il dialogo con Cremonini si è concretizzato circa le differenze produttive che si registrano tra il cinema del passato e l’attualità, come il cinema stesso è caduto nel tritacarne del profitto sopra a tutto a scapito dell’esercizio di una funzione critica che dovrebbe invece essere segno distintivo di una democrazia viva e in salute.  

Ciò che è emerso in oltre un’ ora di incontro, in sintesi, riguarda il fatto che il cinema fin dalle origini è stato uno strumento utilizzato anche per dar voce a quelle realtà marginali che non trovavano spazio nella narrazione ufficiale, ponendosi come momento di riflessione critica finalizzata a un confronto dai toni democratici all’interno della società.

In questo contesto, il presente volume propone una lettura storiografica dei momenti più significativi di quel cinema che si può definire etico, non disdegnando interazioni e confluenze con la fotografia, con la letteratura e con le altre arti. Ciò che principalmente si intende indagare attraverso questo processo di pensiero è il rapporto tra pensiero egemone e classi subordinate nel corso degli anni. Partendo dai primordi della settima arte, passando per l’epopea del cinema muto fino ad arrivare al Neorealismo, secondo Bazin pietra miliare del cosiddetto cinema della modernità, e continuando il percorso che da Rossellini conduce a Paolo Benvenuti, Ken Loach e ancora oltre ai fratelli Dardenne, Pasquale Scimeca e Andrea Segre, l’autore si interroga sull’aspetto riguardante il fatto se questo tipo di cinema abbia ancora una funzione critica e interattiva con la società di riferimento e soprattutto se è capace ancora di comunicare in maniera proficua con una sempre più sfuggente contemporaneità erede della post-modernità. Il cinema dalla parte degli ultimi, in conclusione, è un viaggio che attraversa più decadi, a partire dalla nascita del cinematografo fino a giungere ai nostri giorni, il cui scopo è di dare rilievo a tutti quei film, tutte quelle storie che nel tempo hanno subito censure e divieti perché evidenziavano aspetti della società sgraditi al mainstream: ovvero la visione del mondo da parte "degli ultimi", delle donne, dei poveri, dei diseredati, dei migranti.

Il volume in oggetto è stato pensato originariamente come un lavoro di divulgazione culturale, non tanto rivolto agli addetti ai lavori (che già dovrebbero essere a conoscenza dei fatti narrati) ma bensì indirizzato ad appassionati di cinema e di studi storico-sociali, su un tema del quale si parla sempre meno e del quale invece reputo necessario riaprire un confronto, proprio in questa fase storica dove alcuni punti fermi che sembravano conquistati, inamovibili e strutturanti la nostra democrazia, cominciano pericolosamente a vacillare.  

Sergio Battista, nato a Roma il 27.02.1969 è in possesso di una Laurea Magistrale in Scienze dello Spettacolo, conseguita presso l’Università degli studi di Roma Tor Vergata con una tesi in Storiografia cinematografica dal titolo: “Storia, documento, immagine nel cinema di Paolo Benvenuti” con la votazione di 110/110 e Lode e di un Diploma conseguito presso il Conservatorio di S. Cecilia di Roma. Svolge attività come musicista professionista e docente, interessi professionali ai quali ha affiancato l’attività di redattore dapprima sulla testata on line Brainstorming culturale e attualmente presso Gufetto Magazine. È membro di giuria dell’Italia Green Film Festival. È attivo, inoltre, come fotografo di scena: in questo ambito ha avuto occasione di esporre in mostre fotografiche collettive e personali a Roma, Civitavecchia, Milano, La Spezia, Barcellona, Cordoba. Nel 2017 ha pubblicato per Cultura e dintorni Editore, il libro fotografico La voce delle donne - Considerazioni al femminile riguardo alla violenza di genere, del quale ha realizzato anche una mostra fotografica esposta nel maggio 2017 presso la Casa Internazionale delle Donne di Roma.
Arte e cultura

Pablo T l’astrattista contemporaneo che influenza l’arte moderna

Da un linguaggio universale ed esclusivo a un linguaggio spirituale, soggettivo e decisamente interiore: il salto dell'astrattista extrasensoriale conquista nuove prospettive nella pittura astratta.

La contemplazione di questa nuova forma d'arte presuppone una percezione che avverrebbe in particolari circostanze senza la normale mediazione dei sensi. In sintesi, l'aspetto delle opere è già interessante, in quanto la tecnica adottata è nuovissima e il risultato finale è moderno e fresco, ma se si fa attenzione al modo di osservare queste opere, in un'ottica di insieme e, poi, di dettaglio, se l'utente fosse predisposto ad ascoltare se stesso e le sue più intime vibrazioni, il risultato sarà davvero sorprendente. Verremmo, quindi, investiti dalle scie dei colori, come se venissimo trasportati in un universo parallelo fatto di sogni e memorie primordiali.         
Tradurre queste esperienze che potremmo definire celestiali o sconosciute in un ambito puramente concreto come quello delle arti visive è un'operazione complessa, ma efficace. Ecco, quindi, che il pittore ci trasferisce i suoi sensi e la sua ricerca, attraverso l'astrattismo, in un regno reale, quello della vista. Una vista spesso superficiale e frettolosa, ma che in questi specifici casi deve rinnovarsi e divenire attenta e contemplativa.               
Questo accade sia per la pittura informale che per la pittura astratta creata dall'artista. In effetti, parlare di astrattismo extrasensoriale è quasi un modo per semplificare le cose, anche se è una definizione che raggiunge più facilmente il gergo comune.

Se, ad esempio, si analizzasse a fondo un'opera complessa come "Sospensione ed elevazione", noteremmo intanto come sulla superficie siano presenti solo tre colori predominanti: il fondo giallo acido, il nero pece che sottolinea la sospensione e il rosso primario lavorato con la materia per rappresentare, appunto, l'elevazione.
L'opera è quindi lo stato urgente dell'anima che abbandona il corpo, l'ultimo respiro, prima di trasferirsi in un luogo che non conosciamo, ma che riconosceremo in quell'istante. Quello che meraviglia dell'opera in sé, per la tecnica, è che dietro quello sfondo giallo acido, c'è un universo di colori coperti, ma che si intravedono, come se il pittore volesse dirci che tutto quello che abbiamo vissuto è solo un ricordo , qualcosa di effimero, che non sarà di certo cancellato, ma sarà senz'altro nascosto dalla verità, da qualcosa più grande e cristallina di noi. Verità che è univoca. Medesima operazione visiva si dovrebbe affrontare con la recente produzione dell'artista, sullo stile gestuale e colorato di capo d'opere come "Strange Meeting", "The Doors", "Quinta dimensione", "Sesto senso", "Percorsi evocativi", "The street of fire" solo per citarne alcuni, dei più potenti e simbolici.

Non resta quindi che avere la fortuna di poter osservare da vicino queste nuove produzioni e lasciarsi trasportare dall'inconscio e da ciò che ancora non ci è dato di conoscere, per riscoprire noi stessi. Così come Jackson Pollock ci ha iniziato a una nuova visione delle cose, un nuovo punto di vista, una nuova strada, così Pablo T ci presenta nuove porte della percezione a cui affacciarsi e perdersi nella percezione e nella profondità. L'artista ha esposto ed espone in Italia, Francia, Germania, Svizzera, Spagna, Lussemburgo, Belgio, New York, Los Angeles, Miami, Tokyo, Shanghai, Bangkok e Abu Dhabi. Nei prossimi mesi saranno organizzate le sue personali nelle città di Nara, Sendai e Osaka.  Riconoscibili ormai i colori che non possono mancare in quasi tutte le sue opere, soprattutto, gestuali: il blu e il rosso, con i quali l'artista gioca con contrasti e sfumature, per creare quasi il senso della visione in 3D o dell'impatto emotivo. Sempre più rari invece i suoi lavori materici, anche se alcuni recenti, come "Gold" e "Memorie ancestrali", dove il maestro crea un'oro memorabile tramite l'utilizzo del gesso inciso e la tecnica della doratura. 

Notazione: "Extrasensory abstract expressionism, comunemente detto Astrattismo extrasensoriale, è una nuova corrente pittorica di natura astratta e informale, di matrice concettuale, che attraverso una nuova tecnica mista e, talvolta, materica, con l'ausilio di colori netti, di campiture pluricromatiche, colature e intrecci, mette in campo il tentativo di rendere l'osservazione della pittura astratta, nel complesso e nel dettaglio, un atto intimistico e soggettivo, alla ricerca della memoria ancestrale e facendosi condurre dalle percezioni. Il fondatore di questa nuova forma di pensiero e di tecnica è il maestro Pablo T"  

I Collezionisti, i visitatori e le aziende possono richiedere informazioni alla segreteria generale dell'artista all'indirizzo segreteria@pablotart.com o contattare la società Landacq srl che si occupa della promozione delle opere dell'artista sia negli Stati Uniti che in Europa. (LandAcq Srl è una giovane PMI che opera in diversi settori di grande importanza, in modo innovativo e sostenibile. L'azienda attualmente opera in Italia e negli Stati Uniti d'America ed è in continua espansione verso sempre più parti del mondo: info@landacq-art.com) 

Arte e cultura

Federico Traversa, I miei anni con don Andrea Gallo, Edizioni Il Punto d’Incontro

In Su la testa! I miei anni con don Andrea Gallo il rapporto profondo e speciale tra Federico Traversa e don Gallo prende la forma di un road movie letterario: le notti passate nel piccolo ufficio della Comunità di San Benedetto Al Porto di Genova, i tanti pranzi in compagnia, i lunghi viaggi in macchina trascorsi a parlare di tutto, con il microfono sempre acceso e la voglia di capire a fare da bussola.
Fra una città e l’altra, mentre sotto scorrono i chilometri, Federico e don Gallo incontrano personaggi noti: Manu Chao, Caparezza, Moni Ovadia, Celentano, Vittorio Sgarbi, Beppe Grillo ecc. Ma ne incontrano anche altri, meno noti ma ugualmente importanti, i cosiddetti “ultimi”, in cerca di qualcuno capace di ascoltarli. Il risultato è un viaggio spirituale commovente e autentico, che ci ricorda come gli opposti spesso siano due facce della stessa identica medaglia.
In queste pagine intense, a tratti commoventi e a tratti scanzonate, Federico Traversa ci racconta il “suo” don Gallo. Un gigante che con generosità, ironia e una peculiare, dissimulata forma di saggezza, lo ha accompagnato negli anni giovanili e gli ha fatto dono della sua amicizia.  

Disponibile anche in versione ebook e audiolibro.
 

“Il Gallo”, come lo chiamavano i suoi ragazzi, amava definirsi un “prete da marciapiede”: aveva scelto come università la strada e come insegnanti prostitute, senzatetto, tossicodipendenti e tutte quelle vite costantemente sull’orlo del baratro. Una mano sulla Costituzione, l’altra sul Vangelo, tra le labbra l’insostituibile sigaro e nella mente gli esempi di Gesù Cristo e Che Guevara a illuminare la via...  

L’autore – Federico Traversa Federico Traversa (Genova 1975) si occupa da anni di musica e questioni spirituali. Autore di diversi libri legati al mondo del rock, la sua svolta, come scrittore e come uomo, è avvenuta grazie all’incontro con don Andrea Gallo, con cui ha scritto due libri di successo. Saltuariamente collabora con la rivista Classic Rock Italia e con il sito All Music Italia. Dal 2017 conduce, sulle frequenze di Radio Popolare Network e insieme a Episch Porzioni, la fortunata trasmissione Rock is Dead, da cui è stato tratto un l’omonimo libro.
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Apre il Museo della Bistecca a Firenze: un nuovo ristorante dove l’arte incontra la carne

Ci sono due Soli, nella città di Dante, che brillano di luce propria. E che non rischiano di bisticciare, come il Papato e l'Impero ai tempi dell'Alighieri. Perché bellezza e bontà, più che due massimi poteri, sono due massimi piaceri. Ed è meglio godersele assieme, condite da un pizzico di ironia e divertimento.

Arte e “ciccia” sono i due Soli che convivono amabilmente al Museo della Bistecca, il nuovo locale nel centro di Firenze che racconta la regina della gastronomia fiorentina in una nuova chiave. In via dei Lamberti, accanto a quello scrigno di bellezza che è la chiesa di Orsammichele, è nato un vero e proprio steak museum, con allestimenti essenziali studiati dall'agenzia comunicazione napoletana Molaro Graphic per mettere l'opera d'arte – la bistecca, naturalmente - al centro dell'attenzione.

Il Museo della Bistecca, fondato da un gruppo di ristoratori fiorentini da anni attivi sul territorio toscano, ha la prerogativa di essere un punto di riferimento della bistecca nel cuore di Firenze.

Contrasti forti con tonalità fra il carminio e il beige, passando fra il verde bosco e il cacao, archi e cornici, una serie di complementi d'arredo legati all'universo della bistecca e del mondo bovino: basta dare una prima occhiata al locale per rendersi conto che, si, non poteva che chiamarsi Museo della Bistecca.  

La mucca diventa protagonista di opere d'arte ispirate a quelle rinascimentali, vestite con abiti d'epoca in veri e propri ritratti incorniciati. Qua e là, mezzene che sbucano dalle pareti e vitelli dorati appesi al soffitto, in un continuo rimando al mondo dell'arte che diventa quasi culto: cultura e gastronomia, arte plastica e cucina procedono a braccetto in ogni elemento del locale.

A partire dall'ingresso, con la grande vetrina di "Butcher's Art" con le carni di 15 razze proposte dal locale. E, a seguire, la parete dei vini, organizzata in 30 cornici. Di fronte, una vetrata ispirata dal Picasso, naturalmente in chiave bovina, e due nicchie con tanto di quadri a tema. Le suggestioni proseguono nella sala principale, anche questa circondata da edicole allestite a mo' di museo.

Ed è un po' un performer il macellaio all'ingresso del Museo della Bistecca, che racconta la storia e le caratteristiche della carne, aggiungendo una sfumatura ulteriore all'esperienza sensoriale della degustazione. Perché, in tutto ciò, il Museo della Bistecca è soprattutto un ristorante che ha l'ambizione di misurarsi con un simbolo assoluto della cucina fiorentina: del resto la bistecca alla Fiorentina è candidata a patrimonio UNESCO.

Per chi ha stomaco capiente, la nuova location nel centro di Firenze propone un menu “experience” composto da altrettanti piatti e dedicati rispettivamente alla Chianina, al Tomahawk e alla Sashi finlandese. Sul fronte della bistecca tout court la scelta spazia dalla Prussiana all’Angus irlandese, dalla Frisona danese fino alla Simmenthal e alla Rubia Gallega, senza dimenticare la tagliata di Wagyu di provenienza Australia, UK e Giappone. Chi non predilige la carne, può scegliere comunque fra numerose altre proposte, dagli antipasti alla primi piatti (anche di pasta fresca), con specialità al tartufo, ai funghi porcini e proposte di mare. Ma la “regina” resta una sola, la bistecca. E provarla nel suo “museo” è un'esperienza nuova, divertente e appagante, che vale la pena fare quando si arriva a Firenze.

Visita il sito www.museodellabistecca.it

Arte e cultura

Pablo T l’artista italiano che, dall’Europa agli Usa passando per l’Asia, riscrive i criteri dell’astrattismo e consegna una nuova versione della pittura astratta

Come si può reinventare il concetto dell'astrattismo pittorico avendo a disposizione, in fondo, gli stessi colori e i soliti mezzi? Questa è la domanda principale! Cosa può mutare questo status? Quale alchimia può accadere? Di certo, osservando le opere di Pablo T che ha esposto ed espone nelle gallerie e nei musei di mezzo mondo, oltre a essere invitato a sempre maggiori istituzionali italiane, qualcosa accade. Accade e si manifesta per l'utilizzo nuovo della sua tecnica mista, per i suoi olii, i suoi acrilici, i suoi smalti e le sue vernici fluide o per la materia del gesso che immette in alcuni, sempre più rari ormai, suoi lavori.

È l'opera pensata forse, ma anche istintiva e gestuale, anche se mai casuale, è l'amalgamarsi e il fondersi nel complesso, il distinguersi di quei colori nel giusto susseguirsi, come un progetto dell'anima, quelle luci e quelle ombre che ti fanno comprendere che sei dinanzi, certamente, a qualcosa di ancora poco conosciuto. E poi, c'è l'interrogarsi, il ricercare se stessi, in quelle opere, il cercare di guardare oltre, rintracciando un ricordo, un sogno, una visione, un orizzonte sconosciuto, una vibrazione universale. L'artista dopo Parigi, Berlino, Barcellona e Zurigo sbarca a New York per 3 volte, poi Los Angeles, Miami e ancora Europa, infine l'Asia. Lo premiano le città di Cannes, Montecarlo, la Critica Europea, Shanghai. L'Italia lo accoglie con le istituzionali della Toscana, delle Marche, poi la Liguria e il premio alla carriera nelle città di Lecce, Palermo e i due Leoni d'oro per le arti visive a Venezia, attirando l'interesse di collezionisti e di chi vede in lui l'iniziatore di un nuovo ciclo produttivo sui generis. 

Note: La definizione Astrattismo Extrasensoriale, viene coniata per la prima volta dalle riviste Asiatiche per Collezionisti nel dicembre del 2022 con la pubblicazione di una fitta monografia dell'artista e la pubblicazione di più di 50 opere di recente produzione. Viene indicata come una recente corrente pittorica astratta che consegna al fruitore un nuovo modo di osservare l'astrattismo e l'informale dal punto di vista soggettivo e interiore, scavalcando quindi i sensi conosciuti e affidandosi alle percezioni. 

La biografia completa dell'artista può essere reperita sul suo sito ufficiale www.pablotart.com oppure all'interno del Dossier del coefficiente stilato dai periti d'arte, aggiornato nell'aprile 2023. 

Per informazioni sulle sue opere e per le visite guidate in Atelier o in galleria del maestro si potrà contattare la segreteria dell'artista alle e-mail: segreteria@pablotart.com

Arte e cultura

Esce CAMINO DIFERENTE, primo romanzo dell’avvocato torinese Vittorio Maria Corelli

“Non era assolutamente una mia intenzione scrivere un libro a tutti i costi e giocare a fare lo scrittore. Non posso e non voglio mettermi in competizione con gli scrittori, autori, artisti che mi hanno preceduto e che, certamente meglio di me, hanno raccontato e forse ancora racconteranno Santiago. Proprio per questo motivo, prima di iniziare il racconto, ci tengo, però, a precisare che questo libro non vuole essere una guida per il pellegrino in partenza (non sono il guru dell’organizzazione dello zaino), né tanto meno un “colto” trattato che indaghi le ragioni che spingono il fedele alla scoperta dell’Io superiore, ma semplicemente una storia di tre ragazzi che, senza saperlo, si sono trovati coinvolti in una situazione più grande di loro. Un viaggio nato per caso, senza progetti e attese, un cammino, tre anime, una strada e il mondo che piano piano si palesa. Cosa significa fare il Cammino? Nessuno lo sa (e certamente non lo sapevamo io e i miei due compagni di viaggio Emanuele e Alessandro) perché chi parte per questo viaggio, certamente particolare, non è preparato a ciò che incontrerà sul suo percorso; può esserlo fisicamente o mentalmente, eppure nulla di ciò che avverrà sarà prevedibile”.

Corelli, nella sua opera prima, ci invita a camminare con lui e i suoi due amici Emanuele e Alessandro sulla via di Giacomo alla ricerca di sé stessi, un viaggio emotivo interiore, denso, profondo, a tratti doloroso ma allo stesso tempo gioioso e leggero. Un cammino differente dalle sfumature dissacranti certamente slegato dai canoni classici del pellegrinaggio così come generalmente riconosciuto.    

Il romanzo inizia con la scoperta, durante le festività natalizie, della malattia del padre e della caduta verso il non conosciuto dolore, le sabbie mobili, come le definisce l’autore, iniziano a inghiottire il protagonista che spinto dalla paura del domani decide di partire in solitaria per Santiago de Compostela.

Il suo desiderio era quello di partire da solo, lui e i suoi demoni invece il suo progetto ha preso tutta un’altra forma… e ciò che doveva essere, non è stato. Non solo memoir, non solo romanzo, non solo un diario di viaggio, Camino Diferente è un mix and match di tutto questo, una rollercoaster di pazzia e colori; uno stile colloquiale e leggero che permette di entrare nella storia e nei personaggi dipinti dall’autore, leggendo i vari capitoli del libro non è difficile perdersi nelle emozioni vissute e quindi immedesimarsi nei tanti km percorsi e nei dedali interiori del protagonista.

Corelli chiama a sè il lettore invitandolo a camminare con lui senza arroganza o la presunzione di voler raccontare una storia per tutti, ma solo con la voglia di condividere la propria esperienza al fine di suggestionare il cammino di ognuno di noi. Un cammino che significa cambiamento, evoluzione, rottura, crescita al fine di comprendere le regole di un gioco assurdo, bellissimo, crudele, emozionante, eccitante, difficile e a volte incomprensibile come è la vita!

La vita è un fiume impetuoso che ti travolge senza preavviso, ti conduce dove vuole, ti direziona, ti sottopone a sfide mai cercate e ti annega, tu puoi nuotare, puoi lamentarti, piangere, resistere ma non puoi cambiare il suo corso. La vita ha le sue regole e tu non le puoi cambiare, non le puoi nemmeno comprendere devi solo accettarle e andare avanti… ma quando impari a farlo, la vita può essere meravigliosa.”

Sentimenti universali in cui ognuno di noi può riconoscersi, rivivendo attraverso la letteratura esperienze e momenti di vita passati, presenti e desiderati.

Il libro sarà disponibile, dal primo di maggio 2023 sul sito della casa editrice e su tutte le piattaforme online, tra cui Amazon, Ibs, Hoepli, Mondadori, Feltrinelli, Macrolibrarsi, nonché fisicamente in tutte le librerie italiane.  

Prefazione di Augusto Grandi.
Illustrazioni di Folco Soffietti.  

Vittorio Maria Corelli (Torino, 1984) è avvocato, editore e scrittore. E’ editore del quotidiano nazionale ElectoMagazine diretto dal Dott. Augusto Grandi (già sole 24 ore). Autore del manuale giuridico “Digital Law: istruzioni per un uso consapevole del mondo digitale” edito da Maggioli Editore nel 2021.

Ufficio stampa GGdP
3664587107
Editore: Gian Giacomo della Porta
3389357120 935 7120​
Mail: dellaportagiangiacomo@gmail.com - vittorio.corelli@gmail.com
Arte e cultura Viaggi e tempo libero

Siracusa, giugno 2023: vedere Euripide come uno spettatore del V sec. a.C. Nuovo format culturale di Athena Nova

Il Centro di Studi sul Mondo Antico Athena Nova, attivo da sei anni con iniziative rivolte a un pubblico di interessati di qualsiasi età e formazione, organizza a Siracusa dal 5 al 23 giugno 2023 dei corsi-evento sulla Medea di Euripide, che culmineranno con la visione della tragedia al teatro greco della città.

UN PERCORSO IN TRE TAPPE

Non si tratterà di semplici corsi ma di veri e propri percorsi personali, scanditi in tre tappe. Si comincerà con una preparazione prima di giugno, quando i partecipanti leggeranno la “guida storico-letteraria all’antica Siracusa”, un libretto curato da Athena Nova per far conoscere i luoghi della città (Ortigia, fonte Aretusa, tempio di Apollo, teatro, ecc.) attraverso le testimonianze degli autori antichi. Seguirà a giugno una settimana a Siracusa, con corso sulla Medea di Euripide al mattino e pomeriggio libero, per riscoprire la città avendo nella mente le parole degli scrittori greci e latini. Infine si andrà insieme al teatro greco di Siracusa per vedere la Medea di Euripide (spettacolo a cura dell’Istituto Nazionale sul Dramma Antico), con l’obiettivo di guardare la tragedia con gli occhi di uno spettatore del V secolo a.C. grazie al corso svolto nei giorni precedenti.

COME È NATA L’IDEA 

Fabio Copani, fondatore di Athena Nova ed ispiratore dell’iniziativa, spiega come sia nata l’idea di questi corsi che lui definisce “immersivi”: “L’idea di teatro nel mondo moderno è qualcosa di radicalmente diverso dall’esperienza che vivevano i Greci all’epoca di Euripide. Noi andiamo a teatro per passare un paio d’ore d’intrattenimento, con una forma d’arte apprezzata da un pubblico ristretto. Nel V secolo a.C. il teatro era un fatto totale e collettivo, che coinvolgeva l’intera cittadinanza, la quale in occasione di feste per il dio Dioniso assisteva a decine di rappresentazioni, una dopo l’altra per svariati giorni consecutivi, prima di vedere premiato il poeta vincitore della gara. Eh sì, perché le tragedie erano appunto in gara, e l’aspetto agonistico era fondamentale. Se non siamo consapevoli di tutto ciò rischiamo di fraintendere completamente lo spettacolo al quale assistiamo oggi. Lo scopo dei nostri corsi è quindi quello di ricreare il contesto religioso, storico e culturale delle tragedie – nel caso specifico, della Medea di Euripide – prima di vedere l’opera a teatro”.

L’IMPORTANZA DI TROVARSI A SIRACUSA

Un altro aspetto importante dell’iniziativa di Athena Nova è che i corsi si svolgano proprio a Siracusa. Come spiega ancora Fabio Copani, “certi luoghi hanno un potere evocativo e danno per così dire un aiuto alla nostra immaginazione quando vogliamo calarci nella storia. Siracusa è stata una grande città greca, nella quale le rappresentazioni teatrali furono tenute nella più alta considerazione: a Siracusa mise in scena le sue tragedie Eschilo, invitato dal tiranno Ierone nel V secolo a.C., e proprio nella città siciliana, secondo Aristotele, nacque la commedia. A parte il teatro, ammirare le colonne doriche che anticamente furono del tempio di Atena e che oggi sono incastonate nella cattedrale della città, o passeggiare per le vie di Ortigia, pensando ai primi Greci che approdarono in quel luogo, è il modo migliore che abbiamo per prepararci alla visione di una tragedia greca”.

LUOGO DEL CORSO

Le lezioni del corso si terranno a Siracusa presso la prestigiosa sede di Palazzo Ardizzone (via Roma 124), un bellissimo edificio del 1600 progettato dall'architetto spagnolo Andrea Vermexio.

ATHENA NOVA: SEI ANNI DI SUCCESSI

Athena Nova è un Centro di Studi sul Mondo Antico fondato sei anni fa a Milano per permettere a chiunque ne abbia il desiderio, a prescindere dall’età e dalla formazione, di accostarsi allo studio delle lingue e delle civiltà antiche, con la guida dei migliori docenti. Per quanto riguarda le lingue, sono attivi 12 insegnamenti (dal greco antico all’ebraico biblico, dall’egizio all’aramaico, dal sanscrito all’ittita). Collaborano con Athena Nova oltre trenta docenti, per lo più ricercatori di varie università europee. Le attività di Athena Nova si sono svolte finora quasi esclusivamente online, sulla sua piattaforma, dove ad oggi hanno seguito i suoi corsi più di 5.500 studenti.

DATI DELL'EVENTO

Link iniziativa: https://www.athenanova.it/corsi/corso-e-spettacolo-teatro-greco-siracusa/
Promotore: Athena Nova (www.athenanova.it)
Date:
5-23 giugno 2023.
Luogo: Siracusa.
Docenti: Fabio Copani (fondatore di Athena Nova e dottore di ricerca in Storia Greca); Narno Pinotti (dottore di ricerca in Storia e Civiltà dei Greci), Enrico Tanca (dottore di ricerca in Letteratura Latina) .
Prezzo: 349€ (prezzo di lancio)

Arte e cultura Economia e finanza

ENGAGE EDITORE PRESENTA IL LIBRO “I VENDITORI VENDONO?” DI CARLO PARTIPILO PAPALIA

Engage Editore, l’editore specializzato nella manualistica di libri di management e crescita personale per imprenditori e manager, è lieto di presentare il nuovo libro di Carlo Partipilo Papalia, “I venditori vendono?”. Il libro è rivolto a imprenditori e direttori vendite che vogliono far crescere la loro rete vendite.

Engage Editore, l’editore specializzato nella manualistica di libri di management e crescita personale per imprenditori e manager, è lieto di presentare il nuovo libro di Carlo Partipilo Papalia, “I venditori vendono?”. Il libro è rivolto a imprenditori e direttori vendite che vogliono far crescere la loro rete vendite e rispondere a domande fondamentali come “Come aumentare il fatturato dell’azienda lavorando sulla rete vendite?” e “Come gestire la squadra in modo da condurre i tuoi venditori a grandi risultati?”.

Nel libro, Carlo Partipilo Papalia, imprenditore, consulente e formatore, condivide la sua vasta esperienza nella gestione delle reti vendita, offrendo un metodo step-by-step per strutturare ed espandere la propria rete vendita. L’autore sottolinea l’importanza della figura del direttore vendite come cuore della struttura commerciale, responsabile di gestire un team, motivare i venditori e condurli verso traguardi sempre più importanti. “

“I venditori vendono?” è un libro completo che affronta diversi aspetti della gestione delle reti vendita. Leggendo il libro, il lettore imparerà a selezionare i migliori venditori, avviare e formare un commerciale, motivare un venditore e gestire i commerciali che non vendono più. Inoltre, il libro fornisce le procedure per costruire un processo di vendita codificato, il sistema di statistiche per valutare in maniera oggettiva vendite e venditori e i sistemi incentivanti che fanno vincere l’azienda e i commerciali.

“I venditori vendono?” è un libro indispensabile per chi vuole far crescere la propria attività lavorando sulla rete vendite. Grazie alla sua chiarezza espositiva e alla completezza delle informazioni fornite, il libro è perfetto per i direttori commerciali o gli imprenditori che vogliono strutturare ed espandere la propria rete vendita.

“I venditori vendono?” di Carlo Partipilo Papalia è disponibile su Amazon e nelle migliori librerie

Su Engage Editore: Engage Editore è una casa editrice italiana nata nel 2014 con l’obiettivo di fornire ai propri lettori i migliori strumenti per aiutare a raggiungere il successo personale e professionale. La casa editrice si specializza nella pubblicazione di libri per imprenditori e manager, con un focus su argomenti come la crescita personale, il management, le vendite, la gestione del personale e qualsiasi altro tema affine al mondo dell’imprenditoria e dell’autorealizzazione. Ciò che contraddistingue Engage Editore è l’approccio pratico dei suoi autori: i libri non sono scritti da docenti accademici, ma da imprenditori e professionisti che hanno vissuto in prima persona la realtà aziendale, distinguendosi in termini di performance, conoscono le problematiche che possono affliggere il lettore tipo e possono trasmettere gli spunti pratici che hanno permesso loro di ottenere risultati di rilievo. Engage Editore ha pubblicato numerosi best seller nel corso degli anni, tra cui “I nuovi condottieri” di Paolo A. Ruggeri, che ha venduto centinaia di migliaia di copie ed è stato tradotto in numerose lingue.

Arte e cultura Musica

9317 – il primo album a capitoli nella storia della musica

9317 è un progetto senza alcun tipo di precedenti. Con l’obiettivo di passare alla storia come il primo album ad uscire in più date dell’anno, a differenza di uno normale che viene pubblicato tutto nello stesso e unico giorno.
MK9Ɛ, è un cantautore italiano originario del Sud Italia.
Il suo stile musicale include influenze Trap, Rap, Emo e Reggaeton.

Nato dal mix di esperienze personali ed artistiche, “9317” è un vero e proprio viaggio alla ricerca di quella parte più intima ed indispensabile che risiede nel fondo di quel bicchiere colmo di ricordi, emozioni e frasi mai dette. Ha visto una fase di progettazione lunga ben 4 anni durante i quali, MK9Ɛ ha preferito restare in disparte dalla scena musicale per potersi dedicare, senza alcun compromesso, alla scrittura. Sono tante le cose dette velatamente all’interno dei suoi testi sempre molto ricercati e mai banali. Melodie e ritmiche incalzanti, vera e propria poesia metropolitana nella quale risiedono ricordi, sorrisi, pianti, sentimenti forti che hanno caratterizzato il percorso artistico dell’autore che ha scelto di auto prodursi al fine di “non dover scendere a compromessi”, di poter esprimere se stesso senza il pregiudizio del “seguire il mercato”.

9317” è, dunque, un’opera tanto d’ispirazione personale quanto di grande vestibilità, una vera memoria per chi ascolterà e, chiudendo gli occhi, si immedesimerà in un viaggio fatto di passioni forti, sentimentalismo acceso, sensualità e tantissima voglia di riscatto. Si tratta di un’opera fuori dagli schemi, senza precedenti, un vero e proprio viaggio di ricerca interiore dell’Artista che rilascerà i brani poco alla volta per dare il giusto tempo al suo pubblico di scoprire i segreti celati dietro ad ogni frase, per dare il tempo di fare proprie le immagini che i testi regalano a chi le ascolta e per far conoscere al meglio la sua musica a chi lo scoprirà per la prima volta. Un progetto davvero molto ambizioso, senza alcun precedente nella storia della musica.

Un album che prenderà vita nel corso dei mesi a venire durante i quali, come pezzi di un puzzle, verranno rilasciati i 21 singoli che comporranno i capitoli di una storia che, al suo pubblico, apparirà completa solamente alla fine del viaggio.

Con il nome d’arte di MK9Ɛ il giovane cantante, con un passato da musicista, incontra fin da subito il favore del pubblico totalizzando, in meno di un anno, oltre un milione e mezzo di visualizzazioni su YouTube e altrettanti streams sulle altre piattaforme come Spotify e iTunes.
MK9Ɛ inizia la sua carriera artistica nel 2019 pubblicando due singoli e un EP contenente cinque tracce.
Nel 2020 pubblica tre singoli due dei quali, “Hola” e “5:19”, riscuotono immediatamente un grande successo nei vari store digitali tra cui Spotify, Itunes e Amazon Music diventando virali su Instagram e Tik Tok.
Dopo i precedenti successi anche “Moschino”, singolo rilasciato nel 2021, raggiunge in pochissimo tempo centinaia di migliaia di visualizzazioni aggiudicandosi il podio tra i vari successi di MK9Ɛ. Tra le uscite scite più recenti dell’Artista troviamo: “Insomnia”, “London Eye”, “Stelle Gemelle”, “Mi Niña” (singolo prodotto da Janax, rilasciato da Zero Industry e distribuito da Sony Music Entertainment Italy S.p.A), “Fin Quando Il Sole Muore” e “Moreton”. Il profilo ufficiale di MK9Ɛ su Instagram è @mk93_relampago

Teaser di 9317: https://youtu.be/iA6jQgzhFLQ

Arte e cultura

“ABITARE LA TERRA” dall’Antropocene al Tecnocene – Pietro Panza – Mostra personale di arte contemporanea

Arcadia Art Gallery, con il patrocinio del Comune di Milano – Zona 6 – e LEGA AMBIENTE, è lieta di inaugurare la mostra personale di Pietro Panza, venerdì 24 marzo alle ore 18.00, presso la Ex Fornace in Alzaia Naviglio Pavese 16 a Milano.

Pietro Panza è un artista a confronto con l’ambiente, inteso anche come contesto politico storico e sociale. Nelle opere “dall’ Antropocene al Tecnocene” Pietro Panza osserva il fallimento del processo di modernizzazione pensato come sostituzione della Natura con la Tecnonatura, una spinta così profonda e pervasiva da divenire (la tecnica stessa) il nuovo soggetto della storia. L’Artista sperimenta così la relazione tra arte natura e tecnica in una “Terra Incognita Planetaria” con la quale ci dobbiamo riconcettualizzare anche in chiave etica-antropologica.
www.pietropanza.it
ABITARE LA TERRA - dall’Antropocene al Tecnocene
PIETRO PANZA
Ex Fornace – Alzaia Naviglio Pavese, 16 - Milano
INAUGURAZIONE: venerdì 24 marzo ore: 18.00
ORARI MOSTRA:
25 – 26 marzo: 10.30 – 19.00
27 – 28 – 29 marzo: 9.00 – 13.00 e 16.00 – 20.00  
Organizzato da ARCADIA ART GALLERY
Ripa di Porta Ticinese, 61 Milano
Tel. 02 8375787  - Cell. 392 3423847 -   e-mail: arcadiartgallery@gmail.com
www.arcadiartgallery.com