Arte e cultura

Esce “La Sindrome dell’Eternità” il nuovo romanzo dell’Armando Editore un’innovativa storia sentimentale tra passato, presente e un incredibile futuro

La celebre Casa Editrice romana Armando Editore, il cui marchio editoriale vanta una storia che data dal 1949, sulle cui pagine dei loro volumi hanno impresso la firma autorevoli personalità del mondo accademico e culturale italiano, pubblica quest’anno un innovativo e quanto mai originale romanzo dal suggestivo titolo: ”La Sindrome dell’Eternità”, edito nella Collana “Narrare” di Armando Editore, anno 2024.

Il romanzo “La Sindrome dell’Eternità” è uscito dalla penna del Prof. Vincenzo Lusa, già conosciuto autore d’importanti saggi scientifici editi dalle più prestigiose case editrici del paese e autore di narrativa pluripremiata in vari concorsi di letteratura nazionale e internazionale.
La trama del romanzo trascina il lettore in un prossimo futuro ove le meraviglie tecnologie che accompagnano le azioni dei personaggi, così come il contesto politico che vede il potere economico giapponese dominare gran parte del mondo occidentale, fanno da sfondo alle tormentate vicende dei protagonisti ove amore, esoterismo e mistero si fondono e si confondono tra di loro.
Sebbene, “La Sindrome dell’Eternità” possa essere considerato come un romanzo Urban fantasy, esso diviene estremamente realistico quando ci descrive l’intensa e drammatica storia sentimentale che si dispiega tra i tre protagonisti, in particolare tra il personaggio principale e la donna che costui cerca disperatamente di riconquistare e con la quale diviene impossibile anche il semplice comunicare.

La trama tiene il lettore avvinto al romanzo sino all’ultima pagina del libro conducendolo alla sua scioccante conclusione. La Sindrome dell’Eternità usa il futuro come presente alternativo; tuttavia le emozioni sono le stesse che si agitano in ogni animo umano, così come la domanda attorno a cui tutto il romanzo ruota: cosa spinge un uomo oltre i limiti di se stesso, se non la battaglia per il proprio oggetto d’amore?

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